L’unico condannato con sentenza di morte definitiva e irrevocabile è stato lui, Pierantonio Sandri, che purtroppo non ha avuto dal suo tribunale nessuna possibilità di grazia. Ma il suo sacrificio, grazie alla testimonianza di sua madre Ninetta, si è trasformato in impegno
Non è stata un’udienza come le altre quella celebrata lo scorso 10 ottobre nell’aula 2 del Tribunale di Catania, soprattutto per i rappresentanti del Coordinamento provinciale di Libera di Catania e del Presidio di Libera delle Aci, intitolato proprio a Pierantonio Sandri,
Ninetta, la piccola grande madre coraggio, non è più in aula a seguire il processo contro gli assassini di suo figlio, Pierantonio Sandri, ma ci sono suo fratello e i rappresentanti di Libera, l’associazione di Don Ciotti, dei quali il giudice per
Il campo san Teodoro, alcuni luoghi simbolo della precarietà del lavoro (in aziende confiscate e non), il piazzale antistante il Tribunale in cui si svolgeva un’udienza del processo Sandri: sono i luoghi scelti da Libera e Arci per caratterizzare le tappe catanesi
Per 20 anni, a ricordare la strage di Capaci del 23 maggio 1992, a Catania, sono state Cittainsieme e altre associazioni della cosiddetta società civile che, ai piedi del Palazzo di Giustizia, hanno riproposto e difeso le idee di Falcone e di
Per tutti era ancora il Presidente, anche se ormai da anni era in pensione dai vertici del Tribunale per i minorenni. Ma non solo. Il suo nome era indissolubilmente legato al caso Catania, la denuncia, sempre aggiornata, degli scandali, del malgoverno, della