3 ore, 3 ore e 14 minuti per andare da Catania a Palermo in treno. Eppure li chiamano treni veloci regionali. Per fare un solo esempio, per andare da Bologna a Roma (il percorso è quasi il doppio) occorrono circa 2 ore
No, non ha sbagliato il bus BRT che ha lasciato la corsia preferenziale per confondersi nella folla delle auto che percorrono la via Passo Gravina. Accade ormai ogni giorno da quando non ha più la possibilità di transitare dal Tondo Gioeni. Dopo
Trasporto pubblico, pedonalizzazioni nei centri storici, parcheggi scambiatori, riduzione della mobilità privata, car sharing, bike sharing, piste ciclabili, mobilità pedonale, salvaguardia degli utenti deboli: è da un attento ed equilibrato intervento su tutti questi fattori che può nascere quella mobilità sostenibile su
Abbandonando gli omnibus a cavalli dell’Ottocento, Catania si dotò, all’inizio del Novecento, di una rete tranviaria. La città viveva un momento di grandi contraddizioni. Il suo sviluppo non solo commerciale ma anche industriale e demografico, iniziato a fine Ottocento, contrastava con la
“Ho trovato un cadavere, non un’azienda”. Lo ha detto Carlo Lungaro, tornato a presiedere l’AMT dopo circa 13 anni, nel corso del dibattito sulla Viabilità organizzato da Città Insieme lo scorso 28 maggio. Il suo intervento è stato nel complesso propositivo e
Ogni tanto politici e sindacalisti di regime si svegliano dal torpore e scoprono, a proposito di trasporto ferroviario in Sicilia, che “c’è stata negli anni una grande distrazione di risorse da Mezzogiorno al Nord da parte di Ferrovie”, come ha affermato l’assessore
La Sicilia 15.01.09 – PINELLA LEOCATA Manca il metano e cinquanta autobus dell’Amt ieri sono rimasti in autorimessa, fermi. Con le immaginabili conseguenze per il servizio e per i poveri cittadini già provati dalla lentezza e dalla sporadicità delle corse. Il taglio
Tratto da: Catania possibile, 1/11/2008; Piero Cimaglia, Comune: autobus sul lastrico I debiti dell’Azienda Municipale Trasporti continuano ad accumularsi e ormai è difficile anche tenerne il conto. Si tratta comunque di decine di milioni di euro che tengono ormai l’Azienda costantemente sull’orlo