“Non amarmi da morire, AMAMI DA VIVERE”. Le frasi si formano sugli schiocchi di WhatsApp, una dopo l’altra, e il dialogo si snoda sull’Iphone, fino a quest’ultimo perentorio imperativo di condanna alla violenza sulle donne. Con il corto ”Love me to live”,
Una targa per l’aula 2 del dipartimento di Scienze Umanistiche che ora si chiama aula Stefania Erminia Noce, e “un attestato di carriera in Lettere”, al posto di una laurea honoris causa ancora lontana. L’aula è stata intitolata a lei e la pergamena
Inesorabile è tornato l’otto marzo. E, infine, anche quest’anno è passato, tra manifestazioni, cene e squallidi spogliarelli maschili. Ci fermiamo alle manifestazioni, naturalmente. Ma per favore non chiamatela festa. Chiamatela giornata internazionale della donna. C’è ancora tanto da fare, tanto da costruire,
Rinuncia al processo d’appello, revoca l’incarico al suo legale, l’ennesimo. Il processo a Loris Gagliano, assassino di Stefania Noce, la studentessa femminista di Licodia Eubea che diceva di amare, diventa un rompicapo giuridico, un “caso da settimana enigmistica del codice di procedura
La sede è quella del Dipartimento di Scienze politiche e sociali, già Facoltà di Scienze politiche di Catania. L’aula I (I come la terza vocale) del terzo piano è gremita; i 120 posti sono in prevalenza occupati da ragazze chè i ragazzi
La collana “la Modesta”, edizioni Villaggio Maori, si occupa stavolta di femminicidio. L’autrice Serena Maiorana tratteggia in sei brevi capitoli l’esistenza di Stefania Erminia Noce, nata a Ragusa nel 1987, morta in casa sua a Licodia Eubea nel 2011, uccisa dal fidanzato
Martedì 11 dicembre 2012. Nell’aula A 2 della facoltà di Lettere, nell’ex Monastero dei Benedettini, si ricorda Stefania Noce, ammazzata, il 27 dicembre scorso, dal fidanzato che diceva di amarla. L’assemblea indetta dal Movimento studentesco catanese è una risposta all’interrogativo di Stefania:”Ha
Come sempre l’otto marzo anche a Catania si moltiplicano le iniziative per la cosiddetta “festa della donna”. Tutte concentrate lì, in pochi giorni, più o meno a cavallo della fatidica data. Come sarebbe meglio se fossero diluite in tutto l’anno… Ma tant’è.
Una piccola fiamma, quella delle fiaccole, una piccola fiamma che il vento non riesce a spegnere. L’abbiamo accesa in tanti la sera del 26 gennaio a Catania per ricordare Stefania Noce, uccisa -e non certo per amore- dal fidanzato respinto. Tante fiaccole