Un contratto scaduto dal 2018, la proposta di un aumento inferiore a 90 euro lordi in busta paga, la prospettiva di premiare i docenti in base “alla dedizione all’insegnamento e all’impegno nella promozione dell’attività scolastica”, una crescita esponenziale dei
“..si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità”. Le parole di Fabrizio de André in Don Raffae’ descrivono perfettamente l’atteggiamento dell’attuale governo, e del ministero dell’Istruzione in particolare, di fronte al problema di una ripartenza sicura della scuola. Le
Puntualmente, all’inizio di ogni anno scolastico, almeno nel primo periodo, tutti ne parlano. Poi, si procede come se il problema non esistesse più. No, non ci riferiamo alla cronica assenza di docenti e/o collaboratori e personale amministrativo che, in qualche modo, nel
Catania, mercoledì 1 giugno 2011 alle ore 18 sit in davanti alla Prefettura Sta per concludersi un travagliato anno scolastico, profondamente segnato dalla controriforma Gelmini-Tremonti che ha assestato pesantissimi colpi alla scuola pubblica statale. Non sarà, però, un finale tranquillo. Chi ha
No, non parliamo di desaparecidos in America Latina, ma della condizioni di centinaia di migliaia di lavoratori della scuola (quelli a “tempo indeterminato”) che saranno costretti, dalla finanziaria proposta dal governo Berlusconi, a lavorare per tre anni, “in nero”. Tre anni durante