Prodotto da Rai e Larcadarte in collaborazione con il Miur, il cartone animato ispirato alla vicenda delle due sorelline di quattro e sei anni, Tatiana e Alessandra Bucci, deportate ad Auschwitz, viene di frequente utilizzato nelle scuole per raccontare la Shoah. Realizzato
In occasione del giorno della memoria che ricorre domani, 27 gennaio, segnaliamo il documento dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, nato per contribuire a rendere gli spazi scolastici veri luoghi di pace e di accoglienza, allontanando dai processi educativi
Se la memoria è “l’occhio del presente che si volge verso il passato e ritorna al presente per poi lanciarsi verso il futuro tentando di decifrarlo”, essa non rimane solo un contenitore di eventi passati, ma genera attenzione all’oggi e si proietta
Un apparente paradosso, un contributo originale per concorrere a non dimenticare la ferita delle leggi razziali, quello messo in atto da Emilio Isgrò, artista siciliano. Durante la solitudine del primo lockdown per la pandemia, nei giorni in cui “era calata sul Paese
Una iniziativa rivolta ai giovani, non solo come spettatori ma nel tentativo, sia pure non del tutto riuscito, di renderli protagonisti. Parliamo dell’incontro del 27 gennaio organizzato dall’Associazione etnea studi storico-filosofici nell’elegante
Tentare di capire non solo la follia del nazifascismo ma in genere la vocazione totalitaria del potere che utilizza, nel mondo moderno, anche lo sviluppo vertiginoso della tecnica. Questa la riflessione condotta, dopo l’esperienza del lager, da Primo Levi per tutto il
Un’occasione per riflettere e rielaborare, particolarmente importante in un momento in cui si tende ad annullare la memoria storica e a riproporre regimi antidemocratici e liberticidi. Questo è per Salvatore Distefano, docente di
Anche nella realtà catanese sono tantissime le iniziative promosse per questo 27 gennaio in cui ricorre la 18a Giornata della Memoria. Come deciso dal Parlamento Italiano viene ricordato “lo sterminio e le persecuzioni subite dal
Wstawac, alzarsi. Questo comando, urlato con brutalità, rappresentava, per tutti i prigionieri del campo di Auschwitz, l’inizio di una nuova, terribile, giornata. Un incubo che, puntualmente, accompagnava ogni risveglio e che segna emblematicamente l’inizio e la fine del romanzo di Primo Levi, “La Tregua”.
Correva l’anno 1945 quando il 27 gennaio le truppe sovietiche dell’Armata Rossa aprivano i cancelli del campo di concentramento di Auschiwiz, scoprendo gli orrori del genocidio nazista e liberando i sopravvissuti di quella terribile e macabra esperienza. Quella data è stata istituzionalizzata