Argo, in lutto per le vittime del Mediterraneo, osserva oggi un giorno di silenzio
Una grande busta gialla proveniente dalla Costa d’Avorio è arrivata qualche giorno fa al Centro Astalli. Conteneva un documento che certifica la data di nascita di Bakary, un ragazzo ivoriano ospitato fino a qualche giorno fa alla Casa don Pino Puglisi, immobile
‘Crudele forma di razzismo istituzionale’, così Grazia Naletto, presidente di Lunaria, definisce la miopia dimostrata dai governi europei nei confronti del fenomeno migratorio in un suo contributo (‘Migrazioni, conflitti e colpevoli omissioni’) al volume miscellaneo ‘Cronache di ordinario razzismo’ (2014). Proprio sull’Europa,
A parlare di chi emigra è sempre chi sta fermo. L’obiettivo della ricerca “Soccorsi. E poi? – Voci di rifugiati arrivati in Sicilia” condotta dal Jesuit Refugee Service (in Italia conosciuto come Centro Astalli) è invece quello di
Oggi Argo vi propone un filmato, “Perché saliamo su una barca”. E’ la testimonianza di Aweis Ahmed, un rifugiato somalo in Italia, trasformata in video da Artigiani digitali per conto del Centro Astalli. Sì, perché salgono su barche che sono poi carrette,
Dopo un terribile viaggio in mare, dopo lo sbarco, non potevano immaginare che li attendesse un trasferimento in città lontane e un incomprensibile ritorno a Catania, dove erano approdati. Si trovano adesso nella casa di accoglienza Don Pino Puglisi, gestita dal Centro
Perché la diversità che è cultura, scambio e arricchimento non può che emozionare e commuovere. Vi raccontiamo la cronaca di una cerimonia della comunità nigeriana che ha coinvolto anche alcune volontarie catanesi. L’ambiente è un sotterraneo di via Naumachia. I festoni, i
Una partita di calcio per ritrovare il gusto delle cose belle e superare lo choc di una traversata drammatica in cui, alla lettera, si è guardata la morte negli occhi? Può apparire paradossale ma questa partita è stata davvero giocata, sabato scorso,
Lager o albergo a cinque stelle. Sembrano non esserci posizioni intermedie nei giudizi sul Cara di Mineo. Certo, a dover proprio scegliere, saremmo portati a vederlo come un ghetto isolato, anche fisicamente, dal contesto. Non tutti sono, però, del nostro avviso. Non
Passano da 3000 a 12.000, con possibile ampliamento a 20.000, i posti messi a disposizione in Italia per i richiedenti o titolari di protezione internazionale nell’ambito dello SPRAR. Sono state pubblicate le graduatorie che prevedono 456 progetti finanziati per i Richiedenti Asilo