Una città di mare che del mare poco si preoccupa, questa è Catania. Se ne occupano poco i cittadini, perchè non considerano, in genere, il mare come una risorsa e perchè sono tenuti all’oscuro di molte manovre che riguardano strutture marittime come
Lettera aperta agli assessori regionali Venturi e Parma Ai quali chiediamo di precisare ai lettori de La Sicilia che la loro “ira” per la “strategia miope” sui “porti turistici” esclude le iniziative colpevolmente bloccate da una burocrazia inefficiente o peggio, corrotta. All’Assessore
Sul fatto che Catania abbia una potenzialità turistica non adeguatamente sfruttata, non ci piove. Sul fatto che la realizzazione di un porto turistico potrebbe offrirle delle opportunità, possiamo essere d’accordo. Ma ci spaventa il fatto che, dopo la recente sentenza del CGA,
Cominciamo dalla fine. Cominciamo cioè dalla recente denuncia di Rifondazione relativa al porto turistico che dovrebbe nascere a sud dell’attuale porto commerciale, all’inizio della Plaia. Il motivo della protesta è duplice perché due sono gli aspetti preoccupanti: il pericolo di una cementificazione
COMITATO CITTADINO PORTO DEL SOLE Iniziativa di partecipazione democratica per la rinascita di Catania e del nostro Porto In autunno a Catania, le nebbie del porto e sul porto si infittiscono così come il pensiero di alcuni amministratori, pubblicato da La Sicilia
COMUNICATO STAMPA Si è svolta oggi Sabato 9 ottobre alle ore 11, presso la sede di Rifondazione Comunista, via S. Orsola n. 30, la conferenza stampa sul tema: Ritornano le mani sulla città: il porto di Catania stravolto da tonnellate di cemento.
A proposito della discussione ancora in corso sulla utilità e/o sui rischi che la costruzione di uno e più porti turistici comporterebbe per la nostra città, pubblichiamo un significativo e documentato messaggio inviatoci da un lettore. Sono un appassionato di vela sensibile
Non uno ma due sono i porti turistici proposti, e in parte approvati, per Catania. Ognuno con circa 1000 posti barca. Entrambi “corredati” da alberghi, garage, parcheggi e supermercati, che ne farebbero cittadelle autonome da cui la città avrebbe ben poco da