Chi può contrastare quel fenomeno pervasivo che è la mafia, in grado di condizionare la nostra vita personale e quella di tutta la comunità, mettendo a rischio la convivenza civile? Lo possono fare da una parte le istituzioni, dall’altra la società, quando
“I missili di Comiso hanno già sparato, Pio La Torre è stato assassinato”, si gridava nei grandi cortei pacifisti di quasi quaranta anni fa. Per ricordare il dirigente comunista, ucciso il 30 aprile del 1982, l’associazione Memoria e Futuro ha
Peppino Impastato venne assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia. Pio La Torre – come disse Enrico Berlinguer segretario nazionale del P.C.I. – non
‘Hanno ammazzato il compagno La Torre, tutti al Politeama’, un passa parola che in un istante portò nel centro di Palermo centinaia di cittadini, in un’epoca nella quale non c’erano cellulari né computer. Era il 30 aprile del 1982, Pio La Torre venne
Per il sesto anno Libera indice il Premio Pio La Torre, un’occasione importante per mantenere viva la memoria di un uomo che si è battuto, in modo coerente e coraggioso, per la giustizia sociale e contro la mafia. Un modo per trasmettere
Non è il primo libro su Pio La Torre, ma questo, di Vincenzo Vasile e Vito Lo Monaco, Flaccovio editore, vuol portare l’attenzione sulle zone d’ombra che circondano ancora oggi l’assassinio per mano mafiosa dell’uomo politico siciliano e offre, inoltre, un inedito
Libero Grassi, Pippo Fava, Mauro Rostagno, Falcone e Borsellino. Ora, nel trentesimo anniversario dell’uccisione, anche le vite di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo diventano un fumetto. Si tratta di un fumetto “d’azione civile” che il Centro studi Pio La
“E’ tutto finito”. Furono le parole amare pronunciate dal giudice Caponnetto all’indomani dell’omicidio Borsellino. Tre mesi prima c’era stata la strage di Capaci. Il vecchio magistrato, che era venuto dalla Toscana a Palermo dopo la morte di Chinnici per ricoprire la carica
Della connessione mafia-politica si parla ormai, più o meno apertamente, dagli anni ’80 perchè è proprio in quel periodo che si forma una squadra, composta da persone di altissimo livello che vuole impedire qualsiasi cambiamento politico, nazionale ed internazionale: viene così costruito
Un libro sul maxiprocesso nel corso di un incontro sul pacifismo? E’ accaduto a Catania sabato pomeriggio e il motivo c’è. Lo ha spiegato Dario Montana di Libera nella sua introduzione: l’antimafia non può che essere pacifista, così come ogni idea di