Mentre sta per partire la grande manifestazione di protesta contro l’installazione del Muos all’interno della riserva naturale orientata “Sughereta di Niscemi”, è arrivata la notizia del sequestro dell’impianto da parte della Magistratura. Il provvedimento è stato emesso dal Gip su richiesta della Procura
Niscemi, come accadde per Comiso negli anni Ottanta, è oggi al centro della cronaca nazionale. Ancora una volta, purtroppo, si parla della Sicilia per i processi di militarizzazione che la stanno trasformando in una sorta di ‘grande portaerei’ collocata nel cuore del
Aria di festa, musica, palchi aperti, banchetti di prodotti biologici, e persino una visita didattica all’apiario, ma anche seminari e molta informazione. Si è svolta così la manifestazione “Tra festa e protesta” di domenica scorsa al Teatro Verde di Macchia di Giarre,
Immaginate di attraversare un bosco, una sughereta per la precisione, del quale non si intravede la fine. All’improvviso una radura, tragico segno dell’intervento dell’uomo. Tanti terrapieni, la vegetazione sparita e, al posto degli alberi, decine e decine di tralicci, come un’enorme ragnatela:
Che ci fosse tanta gente da riempire il salone della Camera del Lavoro di Catania, il 25 luglio, per discutere sulla smilitarizzazione della Sicilia probabilmente non se l’aspettavano neanche i promotori dell’appello “No al Muos, No ai Droni”. Rappresentanti di comitati e
Si taglia il personale, si vendono alcune caserme, si stabilisce che vengano pagati i soccorsi dell’esercito per le calamità naturali e si possano vendere le armi italiane nel mondo. Tutto questo per ridurre le spese del Ministero della Difesa? Niente affatto, perchè
Non sono bastati ecologisti, comitati e associazioni, il comune di Niscemi e due ricercatori del Politecnico di Torino. Ora anche il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio lancia un SOS, visto che la stazione di telecomunicazioni militari di Niscemi è già
Proseguono i lavori per la stazione MUOS a Niscemi, nonostante l’ennesima manifestazione di cittadini – erano in 500 sabato 31 marzo – preoccupati per gli effetti nocivi delle radiazioni, ampiamente documentate da uno studio di due professori del Politecnico di Torino, di
S.O.S. per Niscemi, pericolo MUOS. Il nuovo sistema di comunicazioni satellitari dei militari usa, può fare ammalare, può causare interferenze nella strumentazione aerea e può, persino, fare scoppiare, se poco distanti, bombe e ordigni bellici. Un grido d’allarme che lanciano in tanti ormai.
Meno male. Non sono solo guerrafondai quelli della Marina militare degli Stati Uniti ma sembrerebbe siano anche degli incapaci. Anche se fa lievitare i costi del progetto, la loro evidentemente poca professionalità allontana lo spettro della realizzazione a Niscemi del Muos, il