Quali sono i nuovi termini della Questione meridionale e quali risposte si possono prefigurare, approfittando delle risorse che il Recovery Fund (RF) dovrebbe mettere a disposizione? Attorno a queste domande si è svolto il secondo appuntamento del Forum per il Mezzogiorno dell’Associazione
Prima che sia troppo tardi. E’ questo il titolo, vagamente apocalittico, scelto dall’Associazione Memoria e futuro per lanciare un forum permanente sul Mezzogiorno, per “raccontare e capire il Mezzogiorno oggi, creare uno spazio pubblico dove far vivere idee e
Una sintetica introduzione e sei brevi capitoli per raccontare la storia, e le implicazioni, delle Intese tra lo Stato e le tre Regioni, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, che hanno avanzato richiesta di una autonomia maggiore rispetto a quella già concessa a
Non ne parla nessuno, o quasi, ma l’autonomia differenziata, che rischia di partire a breve, è una riforma che stravolgerà il paese e penalizzerà moltissimo il Sud. Concentrati su i migranti presentati come minaccia e male assoluto o in attesa del ‘salvifico’
2,3 miliardi di euro per il mezzogiorno, di cui 500 milioni per la Sicilia. Sono queste le somme destinate dal Governo Monti con la Fase 2 del Piano di azione e coesione per il Sud. Non si tratta, come potrebbe sembrare, di
Finalmente primi! Ogni tanto qualche soddisfazione tocca anche a noi. Catania infatti è la città che primeggia nell’indagine statistica sui “neet”, i giovani che non hanno un’occupazione, non studiano e non frequentano corsi di formazione professionale (è questa la traduzione in italiano
Ora non ci sono più. Ma in compenso sono stati inutilmente bruciati 5,5 miliardi di euro che avrebbero dovuto invece contribuire allo sviluppo di aree svantaggiate, soprattutto, ma non solo, del Mezzogiorno. E’ la considerevole somma investita nel decennio 1996 – 2006 in
Target: mandare il paese a gambe all’aria o a tacco all’aria che dir si voglia. E sembrano essere davvero sulla buona strada quelli della Lega. Il progetto, per adesso, ha solo una rappresentazione astratta e simbolica, quella di una carta geografica dell’Italia
In 20 anni la politica tedesca ha ridotto del 50% il divario tra Germania dell’Est e Germania dell’Ovest; in Italia, dopo 150 dall’unità d’Italia, il divario nord-sud non è diminuito, anzi: “a differenza delle altre regioni europee in ritardo di sviluppo che