Che la Sicilia, per la sua posizione baricentrica rispetto al Mediterraneo, sia una risorsa per le relazioni interculturali e un’opportunità per gli scambi commerciali, ce lo sentiamo ripetere in continuazione dai nostri inconcludenti politici. Chi invece lo ha capito benissimo e ne
Lo sai? (di Abubaker e Hassan, 2009) Quanti perdono la vita nel viaggio verso la speranza? Quanti perdono la vita per sete nel Sahara? Quanti perdono la vita per un secondo di terremoto? Quanti perdono la vita per il viaggio della vita?
Non è vero che i morti e dispersi del Mediterraneo sono condannati a restare senza nome. Le madri, i padri, le sorelle, i fratelli dei migranti tunisini dispersi, partiti dal loro paese “subito prima o dopo la nostra rivoluzione”, si sono rivolti
Il MUOS? Una questione di sovranità nazionale più che di salute pubblica o di difesa dell’ambiente. A dirlo, con naturalezza e decisione non è un esaltato anti-americanista, ma il generale Fabio Mini, che ha ricoperto importanti incarichi militari in Italia e all’estero,
Oggi si elegge il rettore. Ecco un confronto tra i programmi dei quattro candidati, preparato da una giovanissima studentessa che li ha analizzati integrandoli con osservazioni emerse nel corso di interviste o incontri pubblici a loro dedicati. INDICE Fondi Internazionalizzazione Scuola Superiore
Cinema e storie di migranti, un binomio ormai collaudato. Confermato anche da “Il santo nero”, film del regista catanese Antonio Bellia che abbiamo potuto vedere giorni fa al cinetetatro Allliata, nella Veccha Dogana di Catania. Molti sono i cineasti coinvolti nelle dolorose
Oggi, giornata di azione globale contro il razzismo e per i diritti dei migranti, rifugiati e sfollati, Arci Catania, CO.PE., CataniaInsieme, Officina Fotografica, Adif e Ghezà renderanno visibili alla città le attività che svolgono quotidianamente, nel chiuso delle rispettive sedi, in difesa
Si è concluso a Catania, il 5 agosto, il tour promosso da Greenpeace Italia per bloccare le ventinove richieste (undici già concesse) di trivellazione nel Canale di Sicilia. “U mari nun si spirtusa” questo lo slogan della campagna, iniziata a Palermo il
E’ un bollettino di guerra. La guerra contro le donne di tutto il mondo. La denuncia è dell’Udi di Catania in Mediterranea dell’aprile 2012. Talora le nemiche delle donne sono donne esse stesse. In Siria donne e bambini sono costrette a scappare in
Canale di Sicilia e Adriatico centro meridionale sono le zone italiane più minacciate dalle fameliche compagnie internazionali, intenzionate a trivellare il mare Mediterraneo. I permessi per estrarre petrolio aumentano in modo esponenziale, come denuncia il dossier “Un mare di trivelle” di Legambiente.