“Il 18 aprile 2015, un vecchio peschereccio di legno, salpato dalla costa libica, a quasi cento miglia dalle isole di Malta e Lampedusa, con una telefonata, chiedeva aiuto. Il mercantile portoghese King Jacob, poco distante, veniva inviato a prestare soccorso. Il peschereccio
170 morti, una drammatica catena di lutti che non ha fine. Ne’ potrà mai finire fin quando donne, bambini e uomini saranno costretti a fuggire da guerre e miseria. L’Europa tace, l’Italia chiude i
Canoe, pedalò, barche a vela, gommoni, con ogni mezzo, centinaia di attivisti hanno manifestato sabato 29 luglio nel tratto di mare compreso fra la spiaggia libera n° 1 e il porto di Catania. Altri militanti sono rimasti sulla spiaggia per spiegare ai
Naufragi, muri, filo spinato, respingimenti ed espulsioni: così la “civile Europa” risponde a chi fugge da guerra e povertà. Per dire no a tutto questo sabato 16 aprile a Catania decine di organizzazioni della società civile hanno promosso una manifestazione euromediterranea, che
Conoscere il mondo arabo-islamico. Se lo propone l’Ateneo di Catania dando vita ad un laboratorio finalizzato proprio alla conoscenza di storia, culture, quadro linguistico, fedi religiose, del mondo arabo-islamico. Si snoderà nel
Argo, in lutto per le vittime del Mediterraneo, osserva oggi un giorno di silenzio
“Rivoluzioni violate. Primavera laica, voto islamista”. L’ultimo lavoro della giornalista Giuliana Sgrena è diventato occasione per discutere, a Catania, di diritti dei migranti, integrazione multiculturale e derive terroristiche. In un mondo sempre più complesso e
‘Crudele forma di razzismo istituzionale’, così Grazia Naletto, presidente di Lunaria, definisce la miopia dimostrata dai governi europei nei confronti del fenomeno migratorio in un suo contributo (‘Migrazioni, conflitti e colpevoli omissioni’) al volume miscellaneo ‘Cronache di ordinario razzismo’ (2014). Proprio sull’Europa,
Il 2015 manda definitivamente in pensione l’operazione italiana Mare Nostrum e accoglie a braccia aperte la neonata Triton, operazione europea di controllo delle frontiere esterne che rievoca il mitologico Tritone, dio greco pisciforme protettore della navigazione e agitatore di furiose tempeste. Ma,
La vita è bella e tutti abbiamo diritto di viverla, in pace. A dirlo è l’equipe della compagnia teatrale multietnica Isola Quassùd Liquid Company durante la performance “Life is beautiful – un rito di comunione in omaggio alle vittime del Mediterraneo”, una