Lampedusa, 3 ottobre 2013, 368 persone, bambini, donne e uomini, che cercavano di raggiungere l’Europa, muoiono in un naufragio al largo dell’isola. La data del 3 ottobre è diventata, con un’apposita legge (45/2016), la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, per ricordare e
“Siamo madri, sorelle, donne tunisine che, nella frontiera del Mar Mediterraneo, hanno perso i propri cari – figli, figlie, fratelli e sorelle – morti o scomparsi a causa delle politiche migratorie europee che negano diritti, storie e vite umane. Molti dei nostri
Tenere alta l’attenzione sulle storie e le vite dei migranti ma anche sull’impegno di tutti coloro che li accolgono e operano per riconoscere ad essi piena dignità. E’ quello che si propone la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, istituita dalla legge 45
E’ alta l’attenzione mediatica riservata alle terre – le nostre – in cui i migranti sbarcano, quasi assente quella per le terre di esodo. Esordisce così Daniela Melfa, del Centro studi CoSMICA, introducendo la tavola rotonda, da lei presieduta con garbo e
“Lampedusa 3 ottobre 2013 i giorni della tragedia” è il film realizzato da Antonino Maggiore poco dopo il naufragio in cui morirono 366 migranti a un miglio dall’isola che rappresentava per loro la salvezza. L’esperienza sconvolgente del disastro era ancora viva nel
Nasce da una esperienza iniziata a Lampedusa il racconto che oggi vi presentiamo. Lo ha scritto Luisa Zappalà, giovane simpatizzante di Amnesty che si era recata sull’isola per un convegno organizzato dall’associazione. Laureata in giurisprudenza e interessata al tema dei diritti umani,
Abusivismo edilizio, illegalità diffusa, obsolescenza della rete idrica, caro bollette e altro ancora. Il collettivo Askavusa e il comitato delle mamme di Lampedusa si interrogano su alcuni problemi del loro territorio e chiedono pubblicamente le risposte sino ad oggi negate. Per questo
Lampedusa e Linosa, in inverno, non sono mai state prese d’assalto dai turisti. Da molti anni, peraltro, Lampedusa è sotto i riflettori perché approdo ‘naturale’ di migliaia e migliaia di migranti. Eppure, c’è chi invita a recarsi, dal mese di novembre, nelle
Silenzio! Bisogna fare silenzio. Non vogliono le passerelle dei politici e i proclami, né gli affari e tanto meno la militarizzazione di Lampedusa. Stamattina l’appuntamento all’aeroporto dell’isola è con l’Associazione Akavusa e con tutti coloro che vogliono manifestare il loro “dissenso contro
La vita è bella e tutti abbiamo diritto di viverla, in pace. A dirlo è l’equipe della compagnia teatrale multietnica Isola Quassùd Liquid Company durante la performance “Life is beautiful – un rito di comunione in omaggio alle vittime del Mediterraneo”, una