Sono giovani, anzi giovanissimi, frequentano la scuola superiore e vogliono provare a raccontare la realtà che li circonda dal loro punto di vista, mettendo a fuoco quello che li coinvolge di più ma cercando di mantenere -o acquisire- uno sguardo critico. Argo
Passiamo dalle parole ai fatti. Anche se il fatto è solo una firma. Una firma da apporre sul sito www.nobavaglio.it. Raccogliamo molte firme, moltissime, per dimostrare che non ci stiamo. Non vogliamo la censura preventiva, non vogliamo essere tenuti all’oscuro, vogliamo esprimerci
Non c’è solo Berlusconi a voler mettere il bavaglio ai giornalisti. Ci sono anche i mafiosi e sono espliciti: “O taci o ti ammazzo”. Vittima della minaccia è José Trovato, collaboratore del Giornale di Sicilia da Leonforte, in provincia di Enna. A
Non si tratta solo di libertà di stampa, di informazione. Dietro l’attacco del premier ai giornali c’è ben altro, c’è il futuro delle nostre istituzioni democratiche. Lo afferma Roberto Morrione in un editoriale su Liberainformazione. “Il 19 settembre – ricorda Morrione – le
Tratto da: MicroMega, 11 giugno 2009. Il Paese messo a tacere, di Roberto Scarpinato, procuratore aggiunto presso la Procura antimafia di Palermo (testo della prefazione al volume di Gianni Barbacetto “Se telefonando. Le intercettazioni che non leggerete mai più”, pubblicato da Melampo Editore.)
“L’omicidio di Mauro Rostagno sarebbe stato deciso ed eseguito da capimafia trapanesi. L’inchiesta della polizia di Stato ha portato alla conclusione che furono i boss ad ordinare l’agguato la sera del 26 settembre 1988, uccidendo così il giornalista-sociologo, uno dei fondatori della
Non bastava la criminalità organizzata con le sue minacce e intimidazioni, i suoi agguati e attentati. Nè le denunce che hanno portato a un processo. Adesso ci si mette anche l’Ordine siciliano dei giornalisti a tentare di mettere il bavaglio a Pino
Intervistato da due giovani giornalisti catanesi, Antonio Condorelli e Giuseppe Scatà, Claudio Fava, sabato scorso, ha presentato il suo ultimo libro: “I Disarmati. Storia dell’antimafia: i reduci e i complici” (Sperling e Kupfer). Dopo la recente puntata di Report su Catania, c’era
Tratto da: Repubblica, Palermo, 27/01/09, Ufficio stampa della Regione: spreco da 4 milioni di euro. I magistrati chiedono i danni a Cuffaro e Lombardo di Emanuele Lauria Un danno erariale da quattro milioni di euro. È la cifra indicata dalla Corte dei
Giambattista Scidà, già Presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, contribuì nel 2002, assieme ad altri cittadini, alla nascita di Controvento, un giornale che voleva essere voce diversa in una città dove l’informazione è nelle mani di uno solo. Dal Blog