Predator un nome che non preannuncia niente di buono. Sono i famosi droni, aerei senza pilota, che da alcuni anni sono stabilmente presenti nella base di Sigonella, da dove, ad esempio, partivano durante la guerra in Libia. Inoltre, come scrive Antonio Mazzeo
Che ci fosse tanta gente da riempire il salone della Camera del Lavoro di Catania, il 25 luglio, per discutere sulla smilitarizzazione della Sicilia probabilmente non se l’aspettavano neanche i promotori dell’appello “No al Muos, No ai Droni”. Rappresentanti di comitati e
COMUNICATO STAMPA In una conferenza stampa stamattina Luca Cangemi del coordinamento nazionale della Federazione della Sinistra, ha denunciato i gravi rischi cui le attività della base di Sigonella espongono il traffico aereo civile, in particolare quello che fa perno
Come sempre, anche quando non si sa o non si dice, Sigonella è al centro delle più importanti operazioni militari della Naval Air Station Sigonella (NAS Sigonella o NASSIG) della Marina statunitense e dell’Aeronautica militare italiana. Anche in occasione della recente guerra
Non è più un terra multiculturale, ponte naturale tra le sponde del Mediterraneo. Oggi la Sicilia è la piattaforma di una nuova controffensiva di guerra. Lo ha affermato in modo deciso il giornalista Antonio Mazzeo, da anni impegnato a scrivere sui temi
Trasloco in vista per il personale in forza alla base di Sigonella. Almeno per coloro che da almeno dieci anni abitano a Mineo, nel “Residence degli aranci“, un complesso di 25 ettari con 404 villette, giudicato adesso troppo lontano dalla base e
Quaranta metri di apertura alare (quasi come quella di un 737), oltre 14 tonnellate di peso, in grado di volare, a 600 chilometri orari, fino a 36 ore consecutive, per un raggio di 25.928 km. Dati poco significativi se non parlassimo di