Una foto vale più di mille parole, forse con questo intento è stata riproposta tempo fa alle Ciminiere la proiezione commentata sui terribili anni vissuti dalla città di Catania durante la seconda guerra mondiale. Una ricostruzione curata, come già presso l’orto botanico,
Un’oasi di verde in un quartiere congestionato, un imponente resto delle mura cinquecentesche che circondavano la città, ignorato per decenni, utilizzato nel recente passato come discarica abusiva e allevamento di animali per il macello clandestino. E’ il Bastione degli Infetti, di cui
Bastione degli Infetti? Quanti catanesi sanno dove si trova e cosa rappresenta? Non molti, eppure si tratta del Bastione più integro tra quelli della cinta muraria cinquecentesca di Catania, quella cosiddetta di Carlo V. Si trova nel quartiere dell’Antico Corso ma non è
Incrementare la fruizione dell’Etna (e quindi i benefici economici per chi vive sul suo territorio) senza perdere l’integrità delle sue bellezze naturali che vanno anzi sempre più protette, soprattutto da quando il nostro vulcano è stato riconosciuto patrimonio dell’umanità. Questi i due
C’erano -e forse ci sono ancora- i professionisti dell’antimafia di sciasciana memoria. Oggi siamo costretti a parlare anche dei professionisti dell’Antiracket. Se non altro nel senso che la lotta al racket, che prima si svolgeva nell’ambito del volontariato, è diventata adesso una
245 pagine per dire a Monti di bocciare il ponte sullo Stretto. Il dossier, che è anche un grido d’allarme, è stato presentato lo scorso 20 dicembre da un gruppo di associazioni ambientaliste, Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man-Associazione mediterranea per la Natura