La giunta Trantino ha definito i progetti del decreto Caivano per San Cristoforo. Vedremo come si concluderà l’iter di approvazione. Ma adesso siamo chiamati a pronunciarci sulla qualità del percorso partecipativo finora compiuto. Cosa rimane delle richieste di reali processi di co-programmazione
Nella giornata di ieri due lampi hanno squarciato il fitto buio che l’amministrazione Trantino ha fatto scendere sull’utilizzo dei 20 milioni di euro che il decreto Caivano destina alla rigenerazione di San Cristoforo. Il primo viene direttamente da Palazzo Chigi: “Su San
Tutti convocati nel salone di Palazzo dei chierici, prefetto, assessori regionali e comunali, enti, associazioni, e chi più ne ha, più ne metta. Un incontro che – sulla base dell’invito – avrebbe dovuto essere di “concertazione” sugli interventi da effettuare a San
Ci chiediamo se l’incontro di concertazione convocato dal sindaco per oggi, 25 febbraio 2025 alle ore 16, sia un tentativo di bilanciare il lungo silenzio in cui l’Amministrazione si è chiusa dopo l’assemblea dello scorso 22 gennaio alla Salette. In quell’occasione, il
Assieme è la parola chiave, ed è stata scelta come titolo del documento, “Assieme, per san Cristoforo”. Sia quello iniziale che ha datto avvio al percorso partecipato, sia quello conclusivo con le proposte programmatiche. Parliamo, naturalmente delle proposte da sottoporre alle autorità
Coinvolgimento dal basso, e da parte di chi conosce bene il quartiere perché vi opera da più di settanta anni: da questa premessa nasce il documento di proposte per San Cristoforo elaborato da salesiani e laici della Salette. Un documento che sottolinea,
A San Cristoforo e in tutta l’area sud della città che indichiamo con questo toponimo, non c’è solo degrado e spaccio. Ci sono anche piccole attività economiche e ancor più ce ne erano in passato quando fiorivano attività artigianali e industriali di
‘Modello Caivano o modello Catania’ è il quesito posto da Carlo Colloca (sociologo dell’Università di Catania ed esponente dell’Osservatorio prefettizio per il contrasto alla devianza minorile) intervenuto nel dibattito sul decreto del Governo, che stanzia risorse per alcune città, tra cui Catania