Morire di carcere, morire in carcere a Roma come a Firenze, come a Milano. E Catania non è da meno. Solo qualche giorno fa l’ennesimo suicidio in cella, a Bicocca. Lui si chiamava Antonio Gaetano Di Marco; aveva 42 anni. Era un
Quattro anni. Dall’80 a quel 5 gennaio in cui la mafia lo uccise, nell’84. La storia di Pippo Fava, giornalista e scrittore, è diventata un fumetto, 120 tavole, per ricordare ai più vecchi o per far conoscere ai più giovani gli ultimi
Per ricordare da dove veniamo o, sarebbe meglio dire, da dove siamo stati costretti a scappare, dove ci siamo rifugiati. Abbiamo abbandonato la nostra terra per cercare lavoro e fortuna, per tentare una sorte diversa. Per fuggire dalla miseria e dalla fame.
Una sgargiante copertina arancione attira subito l’attenzione sull’ultima iniziativa di Andrea Vecchio, imprenditore catanese noto per la sua pubblica opposizione al sistema del racket mafioso e attuale presidente della locale sezione dell’ANCE, l’associazione confindustriale dei costruttori edili. L’idea è, apparentemente, semplice: chiedere
Tutte le carceri siciliane scoppiano e a Catania la casa circondariale di piazza Lanza non fa certo eccezione. Anzi. A denunciare il sovraffollamento sono adesso i radicali di Catania. “Il carcere di piazza Lanza- dicono- è una bomba ad orologeria. E’ da
Vincitore assoluto il comune di Salaparuta che, con il 60,67 per cento, ha raggiunto il top ten della raccolta differenziata. A seguire i comuni di Poggioreale (58,93%), Gibellina (58,21%), Aliminusa (52,42%), Santa Ninfa (50,81%), Casteltermini (37,25%), Isnello (35%), Scillato, Montemaggiore (33,65%) e
Era ora! Dopo aver dovuto imboccare tanti bocconi amari per tutte le volte in cui Catania sta sempre in fondo (la qualità della vita, la quantità di differenziata, il gradimento del sindaco, …), dobbiamo finalmente dire grazie ad Eurispes perché nel suo
Non è passato un anno dalla riapertura parziale che già i vandali si sono impadroniti della Villa Bellini. Lo storico giardino pubblico di Catania è già degradato e offeso: i tronchi di alberi secolari imbrattati, gli arredi della bambinopoli danneggiati, le aiuole
Il 5 gennaio a Palazzolo e a Catania. Non senza l’immancabile appuntamento sotto la lapide, davanti al Teatro Stabile, nel luogo in cui avvenne l’agguato. Anche quest’anno per ricordare Pippo Fava ovvero per parlare di informazione, di giornalismo, quello vero, quello per il
Non si tratta della sigla in codice di una nuova compagnia aerea ma di un’associazione appena costituita (http://www.upress.it/) con il coraggioso obiettivo di dare continuità e trovare nuove vie di sviluppo, in autonomia, alle esperienze acquisite da giovani giornalisti nelle redazioni del