Con Decreto del Presidente della Regione, due giorni fa (18 giugno 2024) è stato ricostituito il Consiglio Regionale dei Beni culturali, che – dal 1977- svolge in Sicilia il ruolo dell’omologo Cosiglio nazionale. Un ruolo non da poco, viste le funzioni che
E’ di qualche giorno fa la nomina di un agronomo alla direzione del Parco archeologico di Morgantina e della Villa romana del Casale. Beh, direte voi, se non ci sono archeologi disponibili a ricoprire questo ruolo, ben venga un agronomo. In realtà
Se Rita Paris, presidente della Associazione Bianchi Bandinelli, si dichiara pronta ad “organizzare una marcia verso la Sicilia per tutelare quello che è anche nostro”, un motivo ci sarà. La Sicilia ospita, infatti, un ricchissimo patrimonio archeologico che rappresenta un bene di
Avere grandi quantità di beni culturali “in giacenza nei depositi degli Istituti periferici” (notare il linguaggio da bottegaio che fa passare l’idea che i depositi museali della Regione siano solo polverosi magazzini) e non sapere che farne se non cederli in uso
Soprintendenze, Parchi archeologici, musei, gallerie e biblioteche sono autorizzate a concedere in uso a privati, dietro pagamento, alcuni beni, tra cui quelli donati, confiscati, di più vecchia acquisizione per i quali sia stata smarrita la documentazione e, in generale, quelli “deprivati di
Dalle nostre parti fa notizia l’iniziativa di un folto gruppo di volontari che, sollecitati dal Gapa e coinvolgendo anche gli abitanti del quartiere, hanno ripulito un piccolo sito archeologico, frutto di uno scavo relativamente recente e conservato, sotto un struttura di acciaio e
Un articolo di P. Leocata dello scorso 13 febbraio dava notizia della soppressione dei parchi archeologici esistenti a Catania e provincia, suscitando un vespaio e scandalizzate dichiarazioni, con annesse interrogazioni parlamentari, di esponenti di centro, destra e sinistra. Al di là delle
Dall’inizio di dicembre il patrimonio della Regione Sicilia si è impinguato di circa 140 beni demaniali: si tratta in prevalenza di beni archeologici e storico-artistici, ma anche di caserme e fari, trasferiti dallo Stato, anche se in alcuni casi già gestiti dalla