Si definisce una femminista panafricana, ha 32 anni e si chiama Aya Chebbi, ha origine tunisina ed è attualmente portavoce della Gioventù in seno all’Unione Africana. In questi giorni in cui si
Assistere – nel corso degli ultimi mesi – alle presentazioni del volume di Vincenzo Pezzino L’esilio Sahrawi – Storie di incontri e di accoglienza (Algra Editore) ha costituito già in sé un’esperienza coinvolgente e
Sette aprile, in Italia una data come un’altra. In Rwanda il ricordo di un avvenimento indimenticabile, il 7 aprile 1994 iniziò il genocidio che portò alla morte di un milione di persone, colpevoli solo di essere figli della minoranza etnica del paese.
Ma davvero la causa del sottosviluppo dell’Africa e dei flussi migratori che si dirigono in Europa, e in particolare in Italia, deve essere individuata nella persistenza del Franco Francese per l’Africa (CFA) nelle ex
I più poveri tra i poveri, marginalizzati e considerati inferiori dalle altre etnie, i Pigmei del Congo sono da 28 anni i compagni di strada di Francesco Laudani, missionario comboniano, presente in Africa da quattro lustri. Su iniziativa di
Una presentazione diversa per un libro diverso. Il libro è “Le cicogne nere” di Abdelfetah Mohamed, presentato venerdì scorso, al Crocifisso della Buona Morte, dalla comunità parrocchiale con brevi e intense testimonianze dell’autore, con canzoni e letture di brani inframmezzate da domande
Migranti economici. Li etichettiamo così per non sentirci in colpa. Usiamo il termine per indicare coloro che non “hanno diritto” a chiedere asilo, non vengono dalla Siria nè da altro paese in guerra di cui parlano i giornali. Costoro è bene che
Sono storie tutte uguali e tutte diverse. Storie di giovanissimi migranti in fuga dalla guerra o dalla fame. Sempre dalla violenza. Sono ragazzi approdati a Catania dopo mesi, talora anni, di viaggi e peripezie, dopo aver patito torture e provato sofferenze inenarrabili.
Una donna giovane, bella, che parla un inglese fluente e affronta con toni pacati ma decisi un problema spinoso e purtroppo ancora molto diffuso, le mutilazioni genitali femminili. E’ Nice Nailantei Leng’ete, giovane Masai divenuta – a soli 25 anni – ambasciatrice
Demba ha poco più di venti anni e viene dal Gambia, il più piccolo e uno dei più poveri stati del continente africano, da cui partono molti giovani alla ricerca di una vita migliore, tutti individuati come “migranti economici” senza diritto all’asilo