Un processo, quello a Mario Ciancio, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, che dovrebbe essere, vista l’importanza del personaggio, al centro dell’attenzione. Il dibattimento procede, invece, a fari spenti, come se alla Città non interessasse interrogarsi sulla propria storia. Per rompere
Hanno sfilato il 14 ottobre, si sono arrampicati su una gru a Brescia, protesteranno la settimana prossima a Torino contro la sanatoria-truffa: sono oltre 100.000 i casi in tutta Italia di lavoratori stranieri che hanno un contratto regolare, ma non possono ottenere
Quanti di noi sono a conoscenza del fatto che, alle dirette dipendenze dei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana, vi sono 108 “impiegati” – stabilizzati o a contratto – la cui retribuzione annua arriva fino a 190.000 euro? Sappiamo dei nostri onorevoli regionali
Trivellare a due chilometri dalla Cattedrale di Noto? Sembra impossibile, ma potrebbe accadere. Soprattutto dopo la recente sentenza emessa dal Cga che ribalta una precedente decisione del Tar. Ma andiamo con ordine. I permessi per le trivellazioni furono concessi nel 2004 dall’allora
Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del 10 maggio 1995, lo Statuto del Comune di Catania era rimasto inutilizzabile, soprattutto per quanto riguarda gli Istituti di partecipazione popolare, per la banale, ma non casuale, mancata approvazione del Regolamento attuativo. Finalmente nella seduta
Denominatore comune, la lotta per la legalità e per la trasparenza. Questo il fil rouge che ha legato i tanti interventi dei relatori al convegno su “Il caso Catania e il ruolo dell’informazione” che si è tenuto a Catania, a palazzo Biscari,
Pochi ma buoni? Forse. Non è detto però che restino pochi e non è detto che rimangano gli stessi. Per adesso sono una ventina e si sono incontrati per costituire a livello formale il circolo catanese di Libertà e Giustizia. Non avendo
Da vent’anni ogni anno arriva puntuale il dossier statistico della Caritas, che ci aiuta a liberarci da stereotipi, affrontando gli aspetti più rilevanti del fenomeno migratorio. E’ stato presentato in tutta Italia (a Catania, nella facoltà di Scienze Politiche), mentre sui giornali
Pio La Torre si rivolterebbe nella tomba. I beni sequestrati ai mafiosi, in forza di una legge che reca il suo nome, vengono restituiti agli stessi, e su un vassoio d’argento, dalle amministrazioni pubbliche, le stesse che dovrebbero garantire moralità e trasparenza. E’
Pare siano arrivati su un peschereccio d’altura, i circa 130 migranti che sono stati intercettati al largo e costretti ad approdare ieri sulla nostra costa dall’intervento della Guardia di finanza, dopo una notte definita da La Sicilia “rocambolesca”. E’ la conferma che
120 miliardi di euro è – secondo la recente relazione della DIA – il fatturato annuo della mafia, mentre assomma appena al 3,7% la quantità di beni confiscati (222 milioni di euro). Di fronte a tale differenza il ministro Maroni farebbe meglio