Ennesima estate da dimenticare per il sistema siciliano dei trasporti sia pubblici che privati. In queste settimane si stanno concentrando una serie di avvenimenti devastanti che neanche la più raffinata e malvagia delle regie sarebbe stata in grado di mettere in scena.
Continuiamo a farci del male, commenterebbe Nanni Moretti, se dovesse arrivare a maturazione l’ennesimo frutto avvelenato, lascito dell’amministrazione Scapagnini, che rischia di sfregiare ulteriormente il centro storico di Catania e distruggere parte del suo patrimonio archeologico. Parliamo del progetto di raddoppio ferroviario previsto
COMUNICATO STAMPA Progetto del raddoppio ferroviario RFI nel tratto Stazione Centrale-Acquicella a Catania (Legge Obiettivo) La proposta del progetto preliminare RFI costituisce una grave aggressione all’integrità di una parte pregiata del centro storico di Catania, che è parte del Patrimonio
I cartelli stradali, e in genere le regole della convivenza civile, sono validi sempre e per tutti? Forse no. E’ la conclusione a cui siamo arrivati dopo aver ricevuto questa testimonianza di due cittadini catanesi che hanno trascorso il pomeriggio del 25
Da ultimo ci siamo dovuti occupare di frequente del trattamento di favore che Trenitalia sta riservando alla Sicilia, per quanto riguarda sia i treni a lunga percorrenza sia il trasporto locale. Il risultato è che ormai l’utilizzo dei treni come mezzo di trasporto
245 pagine per dire a Monti di bocciare il ponte sullo Stretto. Il dossier, che è anche un grido d’allarme, è stato presentato lo scorso 20 dicembre da un gruppo di associazioni ambientaliste, Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man-Associazione mediterranea per la Natura
Dal 13 dicembre la Sicilia è un po’ più isola. Alcuni giorni addietro (il 22 novembre), avevamo anticipato la notizia, ribadita dal Comitato pendolari in data 25: con l’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario, sarebbero stati soppressi tutti i treni notturni
280 milioni di euro sono stati finora spesi dai contribuenti italiani (il 3% del costo complessivo, pari a 8,5 miliardi) per “un’opera che assume – si legge nell’articolo di Antonella Lombardi, La chimera del Ponte sullo stretto su A Sud’Europa, anno 5
A Catania si continua a discutere dell’ipotesi di interrare la stazione ferroviaria e la parte costiera dei binari per liberare il waterfront, ma, se continua di questo passo, le (cosiddette) Ferrovie dello Stato stanno risolvendo il problema a monte: stanno semplicemente cancellando
La lunga marcia verso le magnifiche sorti e progressive della privatizzazione del trasporto pubblico a Catania è cominciata dal nome: AMT! Ma come, non è sempre lo stesso? I soliti superficialoni! Andate sul sito e vedrete che la sigla è la stessa,