Da un lato tagli degli investimenti (8 miliardi di euro in meno in tre anni), aumento del numero di alunni nelle classi (classi pollaio) e riduzione delle ore di lavoro, dall’altro la pretesa di misurare lo stato complessivo dell’istruzione, stiamo parlando della
Ebbene sì, il MIUR lo ha fatto. Ha presentato un ricorso al Tar contro l’Università di Catania, nella persona del rettore pro tempore, Antonino Recca, che ha emanato lo Statuto d’Ateneo nonostante il parere negativo espresso dalla Direzione Generale del Ministero. All’inizio
Carbone per gli studenti che hanno occupato la residenza universitaria “Rosario Toscano Scuderi” di via Carrata angolo via Oberdan. Nel pomeriggio del 6 gennaio le forze dell’ordine, presenti il direttore amministrativo dell’Ateneo, Lucio Maggio, e il responsabile dell’Ufficio tecnico, Mario Cullurà, sono
“Non è democratica una scuola che insegna solo a pochi, ma non lo è nemmeno una scuola che insegna poco a tutti”. Così scrive Graziella Priulla nel suo recente saggio L’Italia dell’ignoranza pubblicato da FrancoAngeli, una fotografia attenta, documentata e appassionata della
Questo è l’ennesimo capitolo del tragico feuilleton degli sprechi di denaro pubblico, cioè nostro. Non si sa se per incapacità o per dolo. Fatto sta che ben due case dello studente, costate un sacco di quattrini, più di sei milioni di euro,
Puntualmente, all’inizio di ogni anno scolastico, almeno nel primo periodo, tutti ne parlano. Poi, si procede come se il problema non esistesse più. No, non ci riferiamo alla cronica assenza di docenti e/o collaboratori e personale amministrativo che, in qualche modo, nel
Catania si distingue spesso dalle altre città italiane. E quasi sempre non in meglio. L’ennesima singolarità della città dell’Etna riguarda un documento dell’Università pubblicato sulla Gazzetta ufficiale senza l’approvazione del MIUR (Ministero Istruzione Università Ricerca). Altra singolarità, il silenzio. Nessuno parla dell’eccentrica
“I salari di ingresso nel mercato del lavoro sono oggi in termini reali su livelli pari a quelli di alcuni decenni fa; chi si affaccia oggi sul mercato del lavoro sembra escluso dai benefici della crescita del reddito occorsa negli ultimi decenni”.
Caduto il governo Berlusconi, per gli effetti drammatici della crisi economica, ma, anche, grazie alle tante mobilitazioni che hanno visto protagonista il mondo dell’istruzione e della cultura, non sono stati risolti, purtroppo, i problemi che affliggono la scuola e l’università in Italia.
Sono solo luoghi comuni quelli sulla università italiana? Se non altro sono troppi, secondo il professore Francesco Coniglione che li smonta nel suo ultimo libro, Maledetta Università, editore Di Girolamo. Presente l’autore, ne hanno discusso martedì scorso alla libreria Feltrinelli la giornalista Pinella