Ormai è un appuntamento imprescindibile anche se quella giornalista, coraggiosa e caparbia, morta sulla strada che da Jalalabad porta a Kabul il 19 novembre di undici anni fa, prima di aver compiuto 40 anni, non la si ricorda solo in questa occasione. Il premio Maria Grazia Cutuli, giunto
Dopo il 14, anche lo sciopero generale della scuola del 24 novembre, nonostante l’immotivata revoca di alcuni dei sindacati promotori (CISL, UIL.SNALS, GILDA), ha visto, a Catania, una partecipazione fuori dal comune. Decine di migliaia di docenti e studenti hanno invaso le
Scioperi e mobilitazioni nelle scuole e nelle piazze, ma il destino della scuola si gioca nel silenzio, nelle Commissioni di Camera e Senato, dove si discute la ex legge Aprea. Nessuno può negare un
Stavolta nessun balletto sulle cifre, che i manifestanti al corteo catanese del 14 novembre contro le politiche economiche “dell’Europa”, e in Italia del governo Monti, fossero veramente tanti nessuno lo mette in dubbio. Migliaia di giovani, e meno giovani, uniti dallo slogan
Aumentano le ore di insegnamento – attualmente sono 18 – e il salario rimane come prima. “A decorrere dal 1° settembre 2013 l’orario di impegno per l’insegnamento del personale docente della scuola secondaria di primo e di
Tempo di elezioni…anche a scuola. Come ogni anno in autunno si eleggono i rappresentanti di istituto. Un modo efficace e diretto per preparare il cittadino di domani alla vita politica… o almeno così dovrebbe essere. Nella scuola, però, oggi troviamo pericolose analogie
Poco più del 21% di votanti alle ultime elezioni delle rappresentanze studentesche universitarie (10 e 11 ottobre 2012) dell’ateneo di Catania. Tantissime le schede bianche e nulle (dal 26% del Senato, al 43% del comitato per lo sport), solo due donne fra
“Non ci avrete mai come volete voi”, con questo slogan, cori e striscioni colorati, ieri gli studenti di Catania e provincia (e non solo, come testimonia la presenza del Liceo Scientifico di Santa Teresa di Riva) hanno sfilato da piazza Roma a
“La violenza sulle donne che va in onda nelle vostre case non è consigliabile a un pubblico di minori”. L’ultima parte della frase, scritta alla lavagna col gessetto bianco, viene poi corretta con un “non è consigliabile a nessuno”. Comincia così il
Dopo i disastri della Gelmini, sarebbe stato lecito aspettarsi da un governo di tecnici-professori una rinnovata attenzione nei confronti della scuola e della ricerca. Sia dal punto di vista degli investimenti, ma anche, e forse soprattutto, rispetto alla qualità delle proposte educative.