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Concerto Rom e Catania resta a casa

Musica per favorire l’integrazione e superare i pregiudizi? Sì certo, ma non basta un bel progetto ministeriale, neanche quello della campagna Dosta. Ci vogliono i fatti, e anche le presenze… Ecco a cosa ci riferiamo. Venerdì sera al Palazzo della Cultura si

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150 persone dal Bernini alla strada

Si aspettava da un giorno all’altro, e ieri è avvenuto. Ci riferiamo allo sgombero di Palazzo Bernini, dal quale sono state buttate fuori circa 150 persone, rom, rumeni, bulgari, qualche ragazzo africano e, anche, una coppia di italiani, che lo occupavano da

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Carafest, una festa per chi?

Castiglione ci ha preso gusto. Dopo la kermesse organizzata per la festa del rifugiato, adesso ci riprova con il “Carafest: incontro di popoli nel Mediterraneo”, una due giorni autocelebrativa (il 15 e il 16 luglio) con spettacoli, sfilate e dibattiti, a cui

Al Cara sfilano le autorità, resta l'emarginazione

Grande festa oggi al CARA di Mineo, è la giornata del rifugiato. Ospiti illustri e inviti raffinati per un evento, intitolato “Dall’emergenza all’integrazione”, a cui saranno presenti le massime autorità dello Stato, dal Prefetto al Questore, il Vescovo di Caltagirone, il capo

Sulla pelle viva

“Nell’estate del 2011 circa 400 braccianti agricoli di origine africana, a Nardò (Lecce), hanno scioperato per quasi due settimane. In Italia, si è trattato del primo sciopero autorganizzato di lavoratori stranieri della terra, contro un sistema di sfruttamento basato sul capolarato, per

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I caporali di Cassibile

Cassibile, Siracusa. Ogni anno da aprile a giugno, in occasione della raccolta delle patate, ai circa 5.000 residenti (trecento provengono dal Marocco) si aggiungono diverse centinaia di migranti. Delle condizioni di vita e di lavoro dei migranti, abbiamo parlato con Alfonso Di

La Catania delle lumache

Ancora un altro splendido racconto di Giovanni Sciolto, bello, purtroppo, quanto vero, pubblicato sul suo blog Il ghetto dei fenicotteri.  Sono testimonianze della sua condivisione con la Catania degli “ultimi”, quelli che vivono nella nostra città ma che noi non vediamo o,

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