Queste foto le ha scattate un siciliano ieri a Berlino, uno di noi di Argo, in ‘trasferta’ in Germania. Ci rimandano le immagini dei fiori e dei lumini che si moltiplicano nello slargo in cui sorgevano i mercatini di Natale, a due
Sono storie tutte uguali e tutte diverse. Storie di giovanissimi migranti in fuga dalla guerra o dalla fame. Sempre dalla violenza. Sono ragazzi approdati a Catania dopo mesi, talora anni, di viaggi e peripezie, dopo aver patito torture e provato sofferenze inenarrabili.
“Trovai un posto libero vicino a una giovane coppia. I due mi parevano sani di mente, ma si baciavano sotto gli occhi di tutti, che imbarazzo. Era la prima volta che mi capitava una cosa del genere”. (Mohamed Ba, Il tempo dalla
A chi non è capitato, tornando a casa la sera, di vedere dormire sotto un portico o su una panchina, dei senzatetto? Sono sempre più numerosi coloro che, anche nella nostra città, ricorrono a giacigli improvvisati. Non solo avere un alloggio, ma
Emergenza sbarchi? NO, grazie! Da tempo ormai l’emergenza ha trovato radici, trasformandosi in problema quotidiano. Non sembra volersene fare una ragione, però, l’amministrazione pubblica italiana, che continua a gestire la questione migratoria in modo emergenziale sotto tutti gli aspetti, salute dei migranti compresa.
La stazione centrale di Catania è un parcheggio. Stanno lì in attesa di raggiungere una remota città della Svezia o del nord Europa. Sono almeno 15 i piccoli migranti africani che cercano di sopravvivere tra archi e binari, strade e aiuole, intorno
Hotspot, in italiano punto di crisi, e cioè, nel contesto dei flussi migratori verso l’Unione europea, punto di primissimo smistamento o anche zona di frontiera esterna dell’Unione europea. Dovrebbe essere, secondo la definizione della
Siamo sicuri che il giudice Salmeri del Tribunale di Milano, che ha recentemente riconosciuto la protezione umanitaria a un ragazzo gambiano in nome del diritto a vivere in dignità, sia effettivamente stato imparziale nell’emettere quella ordinanza e non abbia alcun interesse particolare?
Tutti solidali e tutti responsabili. Almeno sulla carta. “Le politiche dell’Unione Europea e la loro attuazione sono governate dal principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità tra gli Stati membri, anche sul piano finanziario”. Così l’articolo 80 del Trattato sul
Demba ha poco più di venti anni e viene dal Gambia, il più piccolo e uno dei più poveri stati del continente africano, da cui partono molti giovani alla ricerca di una vita migliore, tutti individuati come “migranti economici” senza diritto all’asilo