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Il grido di allarme dell'associazione Antimafia e Legalità

Una location offerta dalla Città Metropolitana, attualmente retta dal commissario Federico Portoghese, che ha anche voluto essere presente all’incontro per ascoltare, fino alla fine, la conferenza stampa dell’associazione Antimafia e legalità e l’intervento del suo presidente Enzo Guarnera, nella mattina di

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Palermo al voto. Il ritorno di Johnny Stecchino

Con un tocco di apparente leggerezza Antonio Fisichella ci propone oggi uno ‘scherzo’ dal sapore amaro. In origine, le piaghe di Palermo erano tre: il vulcano, la siccità e il traffico. Più di vent’anni dopo Johnny Stecchino, se ne deve aggiungere

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Ricordando Letizia Battaglia

Con questo ricordo di Letizia Battaglia a quasi un mese dalla sua scomparsa, inizia la collaborazione ad Argo di Alessandra Sinatra, che ha dato alla scuola e dà oggi alla società civile il proprio contributo di conoscenza e di impegno, con il

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I nuovi orizzonti  della lotta alla mafia

Oltre 260 partecipanti: studenti di Unict e di altri atenei, operatori della Giustizia, cittadini e terzo settore. Insieme a sessanta tra studenti e insegnanti dell’istituto De Felice – Olivetti e ai rappresentanti  della Geotrans, l’azienda confiscata agli Ercolano ed oggi gestita dalla

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“Io ho denunciato”, un’antimafia dell’impegno concreto

“Serve un’antimafia che innanzitutto sia costruita attraverso la formazione e la cultura. Un’antimafia che cresca nei quartieri, nel territorio, tra i giovani, tra le varie categorie sociali e produttive, nelle associazioni di volontariato. Un’antimafia dell’impegno concreto. Deve scomparire l’antimafia dei salotti, dei

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Giovanna Berenice Mori e la pittura di Fava

Raccontare la verità, questo il fine che Pippo Fava perseguiva non solo nella scrittura, da giornalista, scrittore e autore di teatro, ma anche nella pittura. La produzione pittorica di Fava è stata studiata soprattutto da Giovanna Berenice Mori, autrice del saggio “Giuseppe

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Roberto Saviano ricorda Giuseppe Fava

“Pippo Fava muore il 5 gennaio del 1984. Gli sparano cinque colpi alla testa. Tutti mirati alla nuca. Per ammazzarlo e per sfregiarlo. Chi nasce al Sud sa bene che non tutti i modi di ammazzare sono uguali. Alle mafie non basta