Un processo, quello a Mario Ciancio, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, che dovrebbe essere, vista l’importanza del personaggio, al centro dell’attenzione. Il dibattimento procede, invece, a fari spenti, come se alla Città non interessasse interrogarsi sulla propria storia. Per rompere
Una location offerta dalla Città Metropolitana, attualmente retta dal commissario Federico Portoghese, che ha anche voluto essere presente all’incontro per ascoltare, fino alla fine, la conferenza stampa dell’associazione Antimafia e legalità e l’intervento del suo presidente Enzo Guarnera, nella mattina di
Con un tocco di apparente leggerezza Antonio Fisichella ci propone oggi uno ‘scherzo’ dal sapore amaro. In origine, le piaghe di Palermo erano tre: il vulcano, la siccità e il traffico. Più di vent’anni dopo Johnny Stecchino, se ne deve aggiungere
Con questo ricordo di Letizia Battaglia a quasi un mese dalla sua scomparsa, inizia la collaborazione ad Argo di Alessandra Sinatra, che ha dato alla scuola e dà oggi alla società civile il proprio contributo di conoscenza e di impegno, con il
Un’esperienza prolungata di comunità in un contesto ristretto, su una barca a vela, un apprendimento basato sull’esperienza, la conoscenza di luoghi nuovi e di persone nuove, anche con disabilità, il rispetto delle
Il tempo non è un elemento neutro, neanche quello passato dietro le sbarre, ed “anche chi si è macchiato dei più efferati delitti può rivisitare in modo critico il proprio vissuto”. Lo afferma Alessandra Dolci, procuratrice aggiunta della
Oltre 260 partecipanti: studenti di Unict e di altri atenei, operatori della Giustizia, cittadini e terzo settore. Insieme a sessanta tra studenti e insegnanti dell’istituto De Felice – Olivetti e ai rappresentanti della Geotrans, l’azienda confiscata agli Ercolano ed oggi gestita dalla
“Dall’analisi del fenomeno mafioso alla cittadinanza attiva” è il tema scelto per il ciclo, giunto alla nona edizione, di seminari interdisciplinari intitolati a Giambattista Scidà su ‘Territorio, migrazione, ambiente e mafie’, organizzato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche in collaborazione con
“Serve un’antimafia che innanzitutto sia costruita attraverso la formazione e la cultura. Un’antimafia che cresca nei quartieri, nel territorio, tra i giovani, tra le varie categorie sociali e produttive, nelle associazioni di volontariato. Un’antimafia dell’impegno concreto. Deve scomparire l’antimafia dei salotti, dei
Raccontare la verità, questo il fine che Pippo Fava perseguiva non solo nella scrittura, da giornalista, scrittore e autore di teatro, ma anche nella pittura. La produzione pittorica di Fava è stata studiata soprattutto da Giovanna Berenice Mori, autrice del saggio “Giuseppe
“Pippo Fava muore il 5 gennaio del 1984. Gli sparano cinque colpi alla testa. Tutti mirati alla nuca. Per ammazzarlo e per sfregiarlo. Chi nasce al Sud sa bene che non tutti i modi di ammazzare sono uguali. Alle mafie non basta