Un processo, quello a Mario Ciancio, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, che dovrebbe essere, vista l’importanza del personaggio, al centro dell’attenzione. Il dibattimento procede, invece, a fari spenti, come se alla Città non interessasse interrogarsi sulla propria storia. Per rompere
Non ci stanno Gerlando e Dario Montana, fratelli di Beppe, ucciso dalla mafia nel Palermitano, a Santa Flavia nel 1985. Assistiti dall’avvocato Goffredo D’Antona, hanno presentato ricorso contro la sentenza con la quale il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il
Venti anni sono trascorsi dalla approvazione della legge 109/1996 sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie. A Catania l’anniversario è stato ricordato, lunedì 7 marzo, proprio in un bene confiscato, assegnato a
Distorsione del mercato, corruzione e stravolgimento della democrazia sono gli effetti più pesanti che il traffico di droga genera nella società, e tutti ne paghiamo il prezzo. La droga di cui si è parlato venerdì scorso ad Acireale è “Sua maestà Cocaina”,
Non luogo a procedere per Ciancio perchè il concorso esterno in associazione mafiosa non è previsto dal nostro ordinamento. Questo è uno dei passaggi fondamentali del ragionamento attorno a cui ruota la lunga e argomentata sentenza della giudice Gaetana Bernabò Distefano. Da
Saranno più celeri e più affidabili i certificati antimafia adesso che possono essere ottenuti via internet? Non è detto. Il sistema informatico (Sistema di Certificazione Antimafia – Si.Ce.Ant.) che consente alle prefetture di fornire alle ‘stazioni appaltanti’ (comuni, province) le necessarie certificazioni
Oggi ricorre il trentaduesimo anniversario della morte di Giuseppe Fava. Catania ricorda il tragico avvenimento con una serie di manifestazioni. Quest’anno a porre fiori sotto la lapide che ricorda l’omicidio del giornalista e scrittore non ci sarà la figlia Elena, presidente della
Per avere speso la sua vita “a difesa dei più deboli, degli svantaggiati, nonché per una società più giusta, libera e democratica, per le sue battaglie civili contro la mafia e per quello che insegna e ha insegnato a noi giovani”. Con
Del libro “Catania bene” si è parlato poco, ieri l’altro, a Palazzo Platamone. Il testo edito da Mondadori è diventato più che altro il pretesto per parlare di mafia, episodi, testimonianze, racconti di vita vissuta, alla presenza dell’autore, il magistrato Sebastiano Ardita.
La stessa data per la nascita e per la morte. E’ nato e morto il 15 settembre don Pino Puglisi, figlio di un calzolaio e di una sarta, ucciso dalla mafia tre anni dopo essere divenuto parroco di una chiesa di Brancaccio,
Si chiamava Liliana Caruso e aveva solo 28 anni quando è stata uccisa dalla mafia. Una storia questa, raccontata su Repubblica da Turi Caggegi nel ’94 e poi ripresa nel sito ‘Vittime della mafia, per non dimenticare’, che ha creato un archivio