Un primo, timido presidio, improvvisato e spontaneo. Così dopo un veloce un passaparola tra mail, sms e tradizionale telefono fisso, giovedì 24 febbraio, Catania ha detto un primo “No al genocidio in Libia” e ha dato la sua solidarietà al
Non è più un terra multiculturale, ponte naturale tra le sponde del Mediterraneo. Oggi la Sicilia è la piattaforma di una nuova controffensiva di guerra. Lo ha affermato in modo deciso il giornalista Antonio Mazzeo, da anni impegnato a scrivere sui temi
Di armamenti e di militarizzazione della Sicilia si è parlato sabato sera in via Siena 1, presso la parrocchia SS. Pietro e Paolo, nel corso di un incontro organizzato all’interno della settimana per la pace, con la collaborazione di Pax Christi: “Il
Non solo impegno in difesa delle vittime là dove sono violati i diritti umani, ma anche progetti educativi e iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Così opera Amnesty International. Di recente ha indetto un concorso fotografico europeo, “Scatta contro la discriminazione” per contribuire
Domenica 13 febbraio giornata di mobilitazione delle donne e degli uomini amici delle donne. Per informazioni sulle iniziative organizzate nelle varie città, per firmare l’appello, per seguire in diretta la manifestazione di Roma guarda il blog se non ora quando 13 febbraio
Non dimenticateci! E’ l’accorata richiesta di molti iracheni ai rappresentanti delle organizzazioni umanitarie e pacifiste che visitano il loro paese, uscito dalle prime pagine dei giornali, ma non tornato ancora alla normalità. Lo racconta don Renato Sacco, di ritorno da un viaggio
Riceviamo, tramite un amico, questa testimonianza che riteniamo utile per comprendere quello che sta avvenendo in questi giorni in Tunisia. Ne è autore Mohamed Haddad che insegna Islamistica e Religioni comparate all’Università di Tunisi «La Manouba» ed è titolare della Cattedra Unesco
“Se trovo chi ha fatto le nove serie de La Piovra e chi scrive libri sulla mafia che vanno in giro per il mondo a farci fare una bella figura, giuro che lo strozzo”. Queste parole sono state pronunziate da Silvio Berlusconi
Era la sera del 5 gennaio del 1984 quando i sicari del clan Santapaola-Ercolano uccidevano con cinque colpi di pistola alla nuca il giornalista e scrittore Pippo Fava. Fava aveva appena lasciato la redazione de I siciliani, il mensile da lui fondato