Una piccola fiamma, quella delle fiaccole, una piccola fiamma che il vento non riesce a spegnere. L’abbiamo accesa in tanti la sera del 26 gennaio a Catania per ricordare Stefania Noce, uccisa -e non certo per amore- dal fidanzato respinto. Tante fiaccole
Non sono una novità degli anni ’90 le trattative tra Stato e mafia e Piergiorgio Morosini, gip presso il tribunale di Palermo, nel suo libro, “Attentato alla giustizia”, ne ricostruisce la storia dal secondo ottocento ai giorni nostri. Il libro è stato
Nell’ex Quartiere militare borbonico, già Manifattura tabacchi, futura sede del Museo archeologico regionale, è attualmente in corso la mostra “Catania 1870-1939. Cultura Memoria Tutela”. Articolata in sei sezioni (architettura, paesaggio urbano, archeologia, arte, case della memoria ed editoria), documenta l’attività artistica catanese
Non è una ricostruzione storica quella compiuta da Raniero La Valle in “Quel nostro Novecento”, presentato sabato pomeriggio nella chiesa di piazza Falcone. E’ il racconto di una esperienza vissuta dall’autore e arricchita dalle “glosse” di altre persone che hanno incrociato il
“In questa città c’è ancora molto da fare”, ha detto Elena Fava con riferimento ai fiori sottratti alla lapide del padre poche ore dopo la cerimonia per il 28° anniversario della sua uccisione. Nel deporne di nuovi, ieri mattina, ha pacatamente aggiunto
Via Carrata 24, angolo via Oberdan. L’edificio acquistato, ristrutturato e arredato per divenire residenza universitaria, ma rimasto chiuso e inutilizzato da anni, è stato occupato ieri pomeriggio da un gruppo di studenti costituitisi in Collettivo. Un gesto di protesta e di denuncia
Volete vedere la mostra dei 59 dipinti dell’arte russa degli inizi del XX secolo, a Palermo? Informatevi preventivamente dello stato di salute dei custodi perchè le loro assenze per malattia determinano la chiusura di una o due (su tre totali) sale espositive,
Metti insieme ragazzi provenienti da paesi in guerra tra loro, cresciuti nel contesto di uno di quei conflitti che generano inevitabilmente paura, sfiducia e sospetto, permetti loro di vivere insieme per due anni, mangiare alla stessa tavola, studiare l’uno accanto all’altro, usare la stessa macchina,
Eroe moderno della nostra democrazia. Così Antonio Ingroia definisce Borsellino nella prefazione al libro di Giorgio Bongiovanni e Lorenzo Baldo che ricostruisce i 56 giorni intercorsi tra la strage di Capaci e l’attentato di Via D’Amelio (Gli ultimi giorni di Paolo Borsellino,
Fiori, spille, vasi, sciarpe: sono alcuni degli oggetti in feltro, molto colorati e invitanti, esposti in via Vecchio Bastione dal 14 al 16 ottobre, in occasione della mostra “La magia della lana: atelier dietro le sbarre”, realizzata da Filo Dritto, una cooperativa