Siamo seduti su una polveriera. Siamo una polveriera. Il territorio siciliano è pieno di istallazioni militari che si offrono come bersagli ai missili dei nemici della Nato, degli Usa, dell’Europa, dell’Italia. Forse il pericolo oggi è costituito più dal terrorismo che dalle
Un mensile per rimettersi a ragionare di temi come la giustizia e l’eguaglianza, che nel mondo occidentale consideriamo acquisiti ma sono di fatto messi quotidianamente in discussione in una società dominata dalla cultura delle guerra e della sopraffazione. Per lanciare questa nuova
Esportare armi leggere o partecipare a progetti di costruzione di sofisticati bombardieri, fare affari con gli strumenti di morte, sono attività in cui i “pacifici” e imbelli italiani non sono inferiori a nessuno. Se ne è discusso giorno 19 febbraio nel corso
Non è più un terra multiculturale, ponte naturale tra le sponde del Mediterraneo. Oggi la Sicilia è la piattaforma di una nuova controffensiva di guerra. Lo ha affermato in modo deciso il giornalista Antonio Mazzeo, da anni impegnato a scrivere sui temi
Non dimenticateci! E’ l’accorata richiesta di molti iracheni ai rappresentanti delle organizzazioni umanitarie e pacifiste che visitano il loro paese, uscito dalle prime pagine dei giornali, ma non tornato ancora alla normalità. Lo racconta don Renato Sacco, di ritorno da un viaggio
Avremmo voluto scrivere “Perchè non accada mai più“. Ma siamo troppo disincantati per ritenere realistico questo augurio. Sappiamo quanto siano forti gli interessi (soprattutto economici) in gioco. Siamo consapevoli di quanto lo scetticismo, e la paura di perdere quello che abbiamo, ci
Abbiamo solo 24 ore per impedire che l’Italia diventi il magazzino delle armi atomiche europee. Questa notizia è stata diffusa dal team di Avaaz.org, che indica anche il sito su cui apporre la firma. Proprio noi, siciliani, catanesi in particolare, che viviamo
Quaranta metri di apertura alare (quasi come quella di un 737), oltre 14 tonnellate di peso, in grado di volare, a 600 chilometri orari, fino a 36 ore consecutive, per un raggio di 25.928 km. Dati poco significativi se non parlassimo di
E’ giovane Majed Abusalama, ha appena 22 anni. E’ palestinese, è venuto a raccontare come si vive nella striscia di Gaza. Lo ha fatto ieri sera, nell’aula 2 del monastero dei Benedettini, introdotto da Enzo Pezzino, a nome della Convenzione per la