Il ponte sullo Stretto di Messina non c’è e non ci sarà mai. Ma questa infrastruttura-fantasma ha già ingoiato circa 500 milioni di euro pubblici e nel futuro ne fagociterà più di 800. Con buona pace delle rassicurazioni di chi sosteneva che
245 pagine per dire a Monti di bocciare il ponte sullo Stretto. Il dossier, che è anche un grido d’allarme, è stato presentato lo scorso 20 dicembre da un gruppo di associazioni ambientaliste, Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man-Associazione mediterranea per la Natura
Ormai tutti hanno capito che il ponte sullo Stretto fa parte contemporaneamente del capitolo degli sprechi e di quello dei progetti irrealizzabili. Insomma degli incubi. Tutti, tranne Mario Ciaccia, neo viceministro dell’Economia, delle infrastrutture e dei trasporti, amministratore delegato e direttore generale
280 milioni di euro sono stati finora spesi dai contribuenti italiani (il 3% del costo complessivo, pari a 8,5 miliardi) per “un’opera che assume – si legge nell’articolo di Antonella Lombardi, La chimera del Ponte sullo stretto su A Sud’Europa, anno 5
Secondo Berlusconi, i lavori per la costruzione del ponte sullo stretto sarebbero dovuti iniziare nel dicembre 2009 e concludersi in sei anni. Mentre la fattibilità dell’opera è ancora da dimostrare e nessuno sa se e quando inizieranno i lavori, la lievitazione dei
“I soldi del ponte per la messa in sicurezza del territorio”. Questo lo slogan della festosa e colorata manifestazione di Sabato scorso a Messina. Non solo quindi una protesta “contro” il ponte, ma anche una proposta “per” un uso delle risorse volto
Avevamo promesso di ritornare sul discorso relativo al Ponte di Messina, prendendo in esame la valutazione espressa sul progetto di massima dal Consiglio Superiore dei LLPP . Prima di citare testualmente la valutazione finale, vogliamo però evidenziare le considerazioni esposte sul progetto
Grandi titoli, anche se solo per un giorno. Il progetto definitivo del Ponte è stato consegnato alla Società Stretto di Messina. Con l’approvazione del progetto definitivo si potrà procedere alla Dichiarazione di pubblica utilità dell’opera e quindi la SM potrà effettuare gli
Ammontano a 6,5 miliardi di euro i fondi strutturali sottratti alla Sicilia per finanziare opere pubbliche già progettate e cantierabili. Ad essi si aggiunge il blocco dei pagamenti per lavori eseguiti per un ammontare di oltre 1 miliardo di euro. Tutto rimodulato
Ai dubbi espressi solo recentemente dall’ing. Calzona, si aggiungono le perplessità di carattere tecnico-strutturale che l’ing. Antonio Maria Michetti, strutturista di chiara fama e di riconosciuta onestà intellettuale, allievo di Pier Luigi Nervi, ha esposto sulla rivista L’architetto italiano gia nel 2005,