Sicilia, seconda metà dell’ottocento, una donna, a capo di un’allegra brigata di contadini, canta, accompagnata dalla chitarra battente e dai violini, una canzone d’amore in cui parla di se stessa, dei suoi problemi, del suo uomo. Sembra incredibile, eppure, come scrive Francesco
Il 25 aprile ha rappresentato, dalla fine del secondo conflitto mondiale, la data simbolo del riscatto e della liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. Nel corso degli ultimi anni, dall’inizio della cosiddetta seconda repubblica, è però cresciuta l’insofferenza verso questa ricorrenza, anche perché in
Siamo nel ’55. Stavolta il regista palermitano Vittorio De Seta punta l’obiettivo sulle feste di Pasqua in Sicilia, su tre paesi in particolare San Fratello, Delia ed Aidone. A San Fratello si scatenano i Giudii, che impersonano il male, il diavolo. Impazzano
Un regista del nord-est per raccontare le tragedie dei sud del mondo. In “A sud di Lampedusa” aveva dato voce ai migranti dell’Africa sud sahariana. Adesso a Catania, Andrea Segre, veneto, solo 34 anni, ha presentato al cinema King il suo ultimo
Anche a Catania si festeggiavano le conquiste coloniali, con una scritta sulla grande “lavagna” della città: la collinetta di villa Bellini. L’immagine è una cartolina del 1915. Oggi suona strana, attuale e un po’ beffarda…
Corpo delle donne per fare audience e vendere qualunque merce? No, le donne hanno ben altre risorse. Ne hanno discusso con gli alunni del Turrisi Colonna e del Lombardo Radice le promotrici di una interessante iniziativa che si dovrebbe e potrebbe svolgere
E’ un sito Internet e uno geografico. E’ un museo-non museo del terremoto e del territorio. E’ luogo e topos. E’ under construction, di più, in costruzione perenne. Belice/Epicentro è in continua evoluzione perchè si avvale e cresce con “i contributi di
Uno slideshow di 18 minuti e 12 foto per raccontare 16 mesi di lotte a Catania e in Sicilia e tanta voglia di libertà. Si chiama “Eppure soffia ancora” la mostra di Alberta Dionisi, aperta e chiusa in un’unica giornata, quella di
In pochi arrivano puntuali all’appuntamento. Si riconoscono nella piazza, vasta e bellissima, perchè sono amici e compagni. Sono abbastanza eccitati e si abbracciano. Poi si preparano al flashbook. Montano un tavolinetto da campeggio e un manifesto, poi stendono un telo
Una forma di protesta silenziosa è possibile? Certamente. Abbiamo ormai apprezzato la forza dell’impatto, anche emotivo, di fiaccolate e sit-in. Ma questa volta la modalità è completamente nuova. E’ il flashbook, una “protesta senza contenuti e senza avversari”. Lo strumento di questa