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Dieci anni fa, all’inizio della guerra in Afganistan, Maria Grazia Cutuli, giornalista catanese inviata del Corriere della Sera, cadeva vittima di un agguato sulla strada per Kabul, insieme ad altri tre giornalisti di diversa nazionalità. Una vicenda dai tratti ancora non del
Arte e memoria lungo i viali del cimitero monumentale di Catania è possibile ascoltare musica durante la visualizzazione selezionando uno dei brani nel menù sottostante;
Stefano Benni, scrittore visionario e ironico, giorno 21 ottobre ha presentato il suo ultimo libro, La traccia dell’angelo, edito da Sellerio, presso la libreria Feltrinelli di Catania Il Lupo, Benni è chiamato così dai suoi fan, è stato disponibile e cordiale, intrattenendo
E’ approdato a Catania il SalinaDocFest, il festival del documentario narrativo, giunto alla quinta edizione. Dalle Eolie al Cinestudio. In un mondo che è una fiction senza fine era ora che si affermasse il forte segno della realtà, la cifra stilistica del
Cento bambini di Librino accanto al grande fotografo iraniano Reza. Si è concluso il 21 ottobre l’ultimo workshop internazionale di fotografia, promosso dalla fondazione Fiumara d’arte e sostenuto dalla fondazione Telecom, che ha interessato per ben due anni con incontri, confronti, lezioni
Catania fotografa, nel senso del verbo fotografare. Non solo set cinematografico, non solo città inquadrata dagli obiettivi e illuminata dai lampi dei flash ma anche fotografa, nel senso, stavolta, del
Ha dismesso l’abito e il ruolo del professore e del giurista per porsi nell’ottica del militante e per parlare in modo semplice e diretto a un pubblico di non specialisti. Così mercoledì sera al Centro Zo il professore Ugo Mattei ha presentato
E’ tornato a Messina il regista messinese Marco Dentici. E lo ha fatto per presentare il suo ultimo docufilm-denuncia “Caldo grigio, caldo nero”, proposto nella sezione Controcampo della mostra del cinema di Venezia. Il film racconta la tragedia dei paesi del Messinese
In genere si emigra dal Meridione al Nord. I poveri contadini siciliani, la valigia di cartone, arrivavano a Milano, o in altre città del nord, per trovare lavoro e inviare a casa un po’ dei quattrini guadagnati in fabbrica. Oggi i nostri