Partire o restare nella propria terra? Nei giorni scorsi a Catania, al cinema King, sono stati proiettati un corto e un documentario su questo tema. “No surrender. Storie di chi parte e di chi resta” è stato organizzato da Cinestudio, CTzen, UPress
Che il pensiero si muova con, attraverso e sui libri é dimostrato anche da questa storia. E’ una piccola grande esperienza. Ce la racconta Graziella Priulla, professore straordinario di “Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi” presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di
Se la gente non va a teatro, il teatro va dalla gente, la incontra per strada. Lo fa per difendere il diritto al lavoro di 239 donne dell’Omsa di Faenza che entro il 14 marzo perderanno il posto. Loro, le donne, però
“Il patrimonio artistico catanese merita il più fervido amore dei cittadini e le più diligenti cure dell’Amministrazione Comunale, non soltanto per le ideali ragioni dell’arte, della Storia e in generale della Cultura, ma anche per una reale e tangibile utilità. E’ noto,
Le siciliane non sono tantissime ma non sono da meno, non sfigurano certo tra le altre, tra le tante “che hanno fatto l’Italia”. A cominciare da Giuseppa Calcagno Bolognara, meglio nota come Peppa a cannunera. Parliamo della mostra “Le donne che hanno
Si celebra oggi la giornata della Memoria, istituita nel 2000 in ricordo della Shoah (annientamento, sterminio) e di tutte le vittime del nazismo. Anche a Catania ci fu chi pagò il suo antifascismo con la vita. Fu il professore Carmelo Salanitro che
Di Vincenzo Consolo, lo scrittore siciliano che ieri l’altro si è spento a Milano dopo una lunga malattia, vogliamo ricordare il controverso rapporto con la sua terra che ha sempre avuto il bisogno di visitare e scrutare ansiosamente, sentendosene ogni volta offeso
Nell’ex Quartiere militare borbonico, già Manifattura tabacchi, futura sede del Museo archeologico regionale, è attualmente in corso la mostra “Catania 1870-1939. Cultura Memoria Tutela”. Articolata in sei sezioni (architettura, paesaggio urbano, archeologia, arte, case della memoria ed editoria), documenta l’attività artistica catanese
Non è una ricostruzione storica quella compiuta da Raniero La Valle in “Quel nostro Novecento”, presentato sabato pomeriggio nella chiesa di piazza Falcone. E’ il racconto di una esperienza vissuta dall’autore e arricchita dalle “glosse” di altre persone che hanno incrociato il
Uno, il Teatro Valle, prestigioso e collocato nel centro storico della capitale, gestito dall’E.T.I. (Ente Teatrale Italiano) sino a quando, con l’ultima finanziaria, questo Ente è stato soppresso. L’altro, il Coppola, primo teatro di Catania, chiuso da anni, in attesa di lavori