Forse è un po’ datata ma sempre gradevole e interessante anche come spaccato di un’ epoca. “La ballata della piccola borghese” è una nuova, vecchia produzione di GiuFa, premiata ditta Ciccio Giuffrida/Gianni Famoso, due studiosi e
Armi che uccidono ancor prima di essere utilizzate. E’ questo il tema della nuova-vecchia canzone di GiuFà, sorta di acronimo per indicare gli autori, rispettivamente di testo e musica, Francesco Giuffrida e Gianni Famoso. Oggi la riproponiamo in un video realizzato da
Ricca di emozioni e per nulla retorica la serata che il Comune di Milo, in collaborazione con Franco Battiato e la Nazionale cantanti e sotto la regia di Red Ronnie, ha dedicato a Fabrizio De Andrè. A partire dal filmato, girato a
Un evento musicale che coinuga la valorizzazione delle band locali e la partecipazione di star internazionali, un tentativo di resistere alla crisi economica e continuare a proporre buona musica, anche per palati raffinati. E’ l’Etna in Blues, festival realizzato il 29 e
Un museo itinerante per ricordare la voce, la musica e la vita di un mito del rock, Elvis Presley. Unica città europea ad ospitarlo è Taormina, dove sarà visitabile fino al 21 settembre. Ce ne parla oggi il nostro amico e collaboratore
Avete una chitarra, un violino, qualche altro strumento inutilizzato da cui non riuscite a separarvi? Qualcuno vi propone di donarlo a un bambino che non avrebbe modo di acquistarlo ma lo desidera per poter suonare con altri suoi coetanei in una ‘piccola’
La crisi è economica, politica, umana. Ed una musica la racconta; è una musica antica, nata per raccontare altre crisi, lontani dolori, sofferenze nascoste, l’esilio da Smirne per sfuggire ai turchi nel ’22, ma anche l’emarginazione, la rabbia e la protesta. E’
La “fuitina” è, purtroppo,una situazione sicuramente più comprensibile in Sicilia, e nel meridione, che in altre parti del Paese. Quando nell’Isola, con la pubblicazione (1957) del Corpus di musiche popolari siciliane di Alberto Favara il canto popolare non fu più rappresentato quasi
Oggi, nelle nostre tavole, dopo a pausa invernale, le nespole arrivano prima di tanti frutti “tardo primaverili”. Eppure, in alcune ottave siciliane possiamo trovare questo distico: Quannu viditi nespuli chianciti / chistu è l’urtimu fruttu di la stati (Quando vedete nespole piangete/
Il protagonista de L’amanti miu è un uomo molto amato, idolatrato diremmo, da una donna; ma è un uomo come tanti, senza nome e senza volto. Quella di Unni si’, invece, non è una donna qualsiasi, è Felicia, mamma di Peppino Impastato.