Rischia di diventare una consuetudine imbarazzante per militari statunitensi e forze dell’ordine italiane: anche quest’anno il corteo No MUOS, svoltosi ieri a Niscemi, si è concluso non davanti ai cancelli, ma all’interno del recinto militare. Un migliaio di partecipanti, infatti, dopo aver
Sono sette, e -come già è accaduto l’anno scorso- sono saliti ieri sulle antenne NRTF della base americana di contrada Ulmo a Niscemi, in attesa del corteo che oggi, 9 agosto, partirà alle ore 15:00 dal Presidio permanente dei Comitati No Muos.
Niscemi ritorna al centro dell’attenzione nazionale. Dal 6 al 12 agosto, infatti, in contrada Ulmo, si svolgerà il Campeggio No Muos, ricco di dibattiti e iniziative (come si può leggere nel programma ufficiale che pubblichiamo in fondo all’articolo). Il corteo di sabato
Il 27 luglio a Nicolosi (Monastero San Nicolò, ore 17,30), su iniziativa dell‘AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica), verrà presentato il Biodistretto Aiab Etneo. Si tratta di un’importante novità. Sino ad oggi, infatti, nessuno ha provato, in modo coerente, a fare incontrare,
A Gela gli operai sono sul piede di guerra e bloccano l’accesso allo stabilimento nel tentativo di contrastare la minaccia di chiusura del petrolchimico. Vogliono far sentire la propria voce anche in vista del progettato incontro romano tra sindacati e dirigenti dell’ENI.
Mentre – lentamente – le due Camere del Parlamento discutono l’inserimento del delitto ambientale nel codice penale (proposta presentata oltre 1 anno fa ed ancora in attesa di approvazione da parte del Senato), dal Rapporto Ecomafia 2014, presentato da Legambiente, si apprende
Non fraintendete. Nessuna nostalgia del “quando c’era lui”, ma questa parafrasi potrebbe benissimo fare da sottotitolo all’ultimo dossier Mare Monstrum 2013 di Legambiente sulle condizioni delle nostre spiagge e dei nostri mari. Quello che dovrebbe costituire, per la varietà di paesaggi e
“La Sicilia annega nella disoccupazione, nella povertà e nel degrado più grande, mentre rischia di perdere un miliardo 161.000.000 di euro di investimenti per fogne e depurazione”. A far rimbalzare tale grido d’allarme è Domenico Stimolo, da tempo impegnato nel
Rosso come la lava che creò quei monti centinaia di anni orsono, come una ferita li ha squarciati e continua a bruciarli, covando sotto le ceneri di una coltre di aghi di pino. A due giorni dall’incendio dei Monti Rossi pare sempre
“V’ammazzu a tutta a famigghia, vi ni facemu scappari, v’abbruciu a casa, v’ata vinniri a casa!” Con queste e con altre ancor più colorite espressioni, alcuni membri della famiglia Testa, amministratori de ‘La Tortuga’ e loro sodali e parenti, hanno aggredito in