La promotrice del primo sciopero degli immigrati in Italia è una giornalista siciliana, Stefania Ragusa. E, naturalmente, anche in Sicilia, il primo marzo scorso, l’invito è stato accolto con entusiasmo. A Palermo l’appuntamento è stato dato con un raduno in piazza Bolognini.
Il piano di Alfano, di cui abbiamo esposto la prima parte, non si ferma all’edificazione di nuove strutture. Mira anche a introdurre “misure deflattive”, che alleggeriscano il sovraffollamento delle carceri. E prospetta nuove assunzioni di agenti di custodia. Per quanto riguarda le
Il progetto del Commissario straordinario Ionta, di cui abbiamo già parlato, è perfettamente congruente con il Piano del Governo, detto anche Piano Alfano. Ed è proprio questo Piano che suscita le maggiori perplessità, nel merito e nel metodo. Perchè, innanzi tutto, proclamare
Era ora! Dopo aver dovuto imboccare tanti bocconi amari per tutte le volte in cui Catania sta sempre in fondo (la qualità della vita, la quantità di differenziata, il gradimento del sindaco, …), dobbiamo finalmente dire grazie ad Eurispes perché nel suo
Domani 1° marzo 2010 in Italia, in Francia, in Europa, i migranti hanno deciso di fermarsi per un giorno. “Non lavoreremo e non consumeremo”. L’iniziativa è nata in Francia ed è stato scelto il giorno in cui ricorre l’anniversario dell’entrata in vigore,
Franco Ionta è divenuto Commissario straordinario per l’emergenza carceri e “potrà procedere in deroga alle ordinarie competenze, velocizzando procedure e semplificando le gare d’appalto”. Non vogliamo sottolineare il fatto che il “braccio operativo con cui gestire l’emergenza carceri sarà la Protezione civile”,
Nel vedere gli elenchi delle consulenze nella sanità si constata che neanche dopo il divieto disposto per legge regionale è venuta meno una modalità che spesso è servita ad elargire favori o collocare propri fedelissimi nelle direzioni strategiche. Navigando tra i siti
Nelle stesse ore in cui i “divoti” catanesi facevano apprezzare anche a s. Agata i piaceri di una interminabile movida notturna, una quindicina di cristiani siciliani – provenienti da Catania, Messina e Modica – il 6 febbraio scorso si sono incontrati a
Sovraffollate. Lo sentiamo spesso ripetere. Cadenti e in stato pietoso. Questo non lo dice quasi nessuno. Parliamo evidentemente delle nostre carceri, che cadono letteralmente a pezzi, rendendo le condizioni di detenzione indegne di un paese civile. Difficile anche la condizione in cui
Comunicato Stampa La cronaca cittadina informa che la sezione locale di Italia Nostra, la nota associazione ambientalista, ha scelto di dissociarsi dalle altre associazioni in ordine compatibilità ambientale del porto turistico “Acqua Marcia”. Un porto insediato sulla foce del Torrente Acquicella così