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Una poltrona per due. Pretendenti in lotta per lo scempio dell’Armisi, il caso Tood’s

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portoncino della sede sella società Tood's srl in via San Giuseppe la rena

Ancora dieci giorni e potremmo trovarci con la frittata già fatta. Per il 14 marzo è, infatti, convocata una Conferenza dei servizi decisoria sul progetto di porto turistico presentato nel 2003 da una società privata, La Vittoria, poi incorporata nella Tood’s srl.

Dove? In corrispondenza della scogliera d’Armisi, quel tratto unico di costa finora preservato, almeno in parte, dalla presenza della stazione ferroviaria e dei binari. Un luogo di interesse naturalistico per salvaguardare il quale è stata lanciata una petizione che dovremmo tutti firmare.

Nelle ultime settimane i riflettori su quest’area erano stati accesi dal progetto di ampliamento del Porto presentato dall’Autorità Portuale. Ne abbiamo già parlato per raccontare come il mondo delle associazioni si sia mosso per fermare lo scempio di un luogo unico. A partire dalla Lipu, seguita da Volerelaluna.

Ma che sulla stessa area ci fosse già da 20 anni il progetto di una società privata è venuto fuori quando la Tood’s ha preteso la convocazione di una Conferenza decisoria sul proprio progetto. Parliamo della “realizzazione di 1000 posti barca, n. 288 siloscafi, n. 1358 posti auto nonché una struttura ricettiva di 182 camere ed altre dotazioni”, tra cui un non meglio identificato parco commerciale (La Sicilia, 3luglio 2024).

Come si spiega questo lungo iter in cui sembra non esserci stata nessuna fretta e nessun urgente interesse né da parte della ditta né, ancor meno, da parte del Comune? Un iter che si trascina stancamente, almeno fino a che non è arrivata la richiesta di ampliamento del Porto.

Alla presentazione del progetto preliminare (2003) segue una Conferenza dei Servizi (2006) che lo valuta positivamente. Con la presentazione del progetto definitivo e il pronunciamento positivo dell’ARTA arriviamo al 2014, ma solo nel 2019 arriva la sentenza del Tar che dà ragione alla Tood’s nel suo ricorso contro la Soprintendenza, che si era azzardata ad annullare il proprio parere positivo. Nel frattempo era emersa la difformità del progetto Tood’s rispetto al Piano Regolatore, con conseguenti altre Conferenze dei Servizi e nuove richieste di pareri, molti dei quali devono essere rinnovati perché scaduti.

Dopo la richiesta di ampliamento avanzata dall’Autorità Portuale, sembra esserci una accelerazione: arriva la diffida di Tood’s al Comune perché proceda a convocare una Conferenza decisoria e all’Autorità Portuale perché sospenda l’iter amministrativo del Piano Regolatore Portuale. In realtà, la Conferenza decisoria convocata per l’11 febbraio scorso viene sospesa (non sappiamo perché) e rinviata al 14 marzo. E siamo all’oggi.

Come si regolerà adesso il Comune, che fino ad ora ha cercato di prendere tempo come se non volesse (o non potesse) dire di no, senza – tuttavia – avere il coraggio di dire di sì? Come farà adesso che ha dato il proprio assenso al progetto dell’Autorità Portuale che prevede un analogo porto turistico nella stessa area? Area su cui tutti gli occhi sono adesso puntati, in seguito alla protesta delle associazioni a favore della scogliera d’Armisi, che rischia di essere comunque sconciata.

Non solo. Il Comune dovrà rispondere all’associazione Volerelaluna che vorrebbe vederci chiaro su questa complessa vicenda e ha fatto richiesta di accesso agli atti e di rinvio della Conferenza dei Servizi. Si consentirebbe così al Consiglio Comunale di esprimersi con cognizione di causa, tanto più che c’è di mezzo una variante al Piano regolatore, che è di sua spettanza.

Consiglio comunale che della vicenda non era nemmeno informato, fino alla scorsa settimana, quando il problema è stato sollevato da un intervento di Maurizio Caserta, consigliere d’opposizione.

Un rinvio consentirebbe a tutti di raccogliere informazioni e farsi un’idea. E dall’esame delle informazioni potrebbero scaturire sorprese interessanti. Per esempio quelle sul fatturato e sul bilancio della Tood’s che, da quanto si legge sul sito Fatturato Italia, risulta ad oggi inattiva e senza dipendenti. Risulta, inoltre, fondata proprio nel 2003, l’anno in cui viene presentato il progetto preliminare, con un capitale sociale di appena 100mila euro, troppo esiguo per proporre un investimento che si aggira intorno ai 150 milioni di euro e forse più.

Anche la sede della ditta induce a qualche perplessità. Al n.20 di via San Giuseppe La Rena, troviamo infatti solo un portoncino chiuso, alle spalle del distributore Esso che si trova sulla prima curva in direzione dell’Aeroporto.

Una società che sembra essere stata costituita appositamente per questa operazione speculativa (non dimentichiamo, oltre ai posti barca, la struttura recettiva e il parco commerciale) ma che non ha la consistenza finanziaria necessaria né vanta esperienze pregresse tali da poter realizzare una struttura portuale. Di più. Sembra non avere esperienza di lavori realizzati in nessun campo.

Tralasciamo di affrontare temi delicati come la situazione del progettista, Paolo Di Loreto, già agli arresti domiciliari perché implicato nel caso Tremestieri, insieme a uomini politici, imprenditori e funzionari comunali accusati di gravi reati e di vicinanza alla mafia.

E’, invece, importante segnalare che attualmente il progetto manca della Valutazione di Impatto Ambientale, obbligatoria per legge. Il parere favorevole ottenuto nel 2009 dall’Assessorato ambiente della Regione, di durata quinquennale, è infatti scaduto una prima volta nel 2014 e successivamente, dopo un rinnovo, nel 2019.

Sebbene la Tood’s dichiari di avere richiesto ulteriore proroga all’Assessorato Regionale, non potrà averla perché la normativa, nel frattempo, è stata modificata (d lgs n.104 del 2017) e la competenza sulle Valutazioni ambientali per porti di questa dimensione è stata trasferita al Ministero dell’Ambiente.

L’esito della Conferenza dei servizi, quando e se avrà luogo, non potrà che essere – nel migliore dei casi – un rinvio. Oppure trovare il coraggio di assumere una posizione più radicale. Gli estremi per farlo ci sono tutti.

1 Comments

  1. Bisogna fare qualcosa per impedire questo ulteriore scempio del nostro territorio. La tecnica è la solita le conseguenze rischiano di essere più gravi del solito.

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