Quello che si sta consumando attorno al progetto di Ponte sullo Stretto è semplicemente vergognoso. Su un progetto millantato come innovativo e straordinario, ma a proposito del quale non sono stati chiariti i dubbi fondamentali, si continua a buttare una quantità incredibile di denaro pubblico, sottratto alle vere esigenze dei cittadini italiani.
Il Governo e in particolare il Ministro delle Infrastruttture, Salvini, continuano a fare solo propaganda con generiche rassicurazioni che non entrano mai nel merito delle questioni tecniche sollevate. E continuando a spendere soldi e destinare finanziamenti a un progetto che mette a rischio gli equilibri economici della nazione.
Non si tratta di un danno e di un pericolo che riguarda il Sud e in particolare l’area dello Stretto, che verrà devastata già dall’inizio di lavori che non hanno la possibilità tecnica di essere portati avanti.
Quella che si sta costruendo è una truffa che colpisce tutti gli Italiani, anche quelli del Nord, chiamati a contribuire economicamente alla realizzazione di un progetto (quello del ponte sospeso a campata unica) attualmente, con i mezzi tecnici e i materiali oggi disponibili, irrealizzabile.
Contro questo scandalo si stanno battendo non solo associazioni ambientaliste e aggregazioni sociali e politiche locali, ma anche alcuni tecnici estremamente qualificati.
In particolare gli ingegneri strutturisti, esperti di ponti, Mario De Miranda, Federico Mazzolani e Santi Rizzo che da due anni a questa parte combattono perché si faccia chiarezza e si interrompa questo iter pericoloso e dannoso per tutto il paese.
Hanno fatto sentire le loro voci nei congressi e preso varie iniziative, come l’invio al Comitato Scientifico della società Stretto di Messina di un documento con osservazioni e domande sulle criticità irrisolte (a cui si è risposto con vaghe rassicurazioni che non entrano nel merito), o la relazione al Ministero dell’Economia che non ha avuto risposta.
Oggi, in vista dell’imminente approvazione del progetto del Ponte da parte del CIPESS, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, presieduto da Giorgia Meloni, stanno facendo circolare una lettera indirizzata a Meloni e a tutto il Comitato, per invitarli a non approvare un progetto che presenta rischi così elevati.
Sollecitano l’adesione di tutti coloro che condividono le loro preoccupazioni. Non solo tecnici (ingegneri, geologi, fisici, economisti, etc) ma anche personalità della cultura ed esponenti della società civile sono inviati ad inviare la propria adesione precisando il proprio nome e cognome, la professione e/o il titolo, il luogo di attività. Con la massima urgenza.
L’adesione e i dati personali vanno inviati a questa mail, attraversamento.sostenibile@gmail.com
Esempio di mail di adesione: ‘Aderisco alla richiesta di sospensione dell’approvazione del Progetto Definitivo del Ponte sullo Stretto avanzata dai professori Rizzo, Mazzolani e De Miranda’. Firma (Giovanni Rossi, Ingegneria del Territorio, Comune di Catanzaro (oppure) Carlo Pappalardo, Associato di Fisica, Università di XXXX ( oppure) Maria Pulvirenti, medico chirurgo, Ancona etc)
L’invito ad aderire
Gentili signori, gli scriventi, autori della Memoria tecnica sulle numerose criticità rilevate sul Progetto Definitivo 2011 del ponte in oggetto, hanno ritenuto opportuno e doveroso inviare tale memoria alle autorità sopra indicate, in vista delle determinazioni da adottare prossimamente.
Hanno pertanto redatto una lettera indirizzata all’on. Meloni nella qualità di Presidente del Consiglio e Presidente del CIPESS. Tuttavia le preoccupazioni raccolte nella Memoria e sintetizzate nella missiva, sono state confortate dalle adesioni, sinora pervenute, di accademici, tecnici, personalità del mondo delle scienze e della cultura, semplici cittadini, mediante la firma per adesione in calce alla nota citata.
Ringraziamo dell’attenzione e auspichiamo la massima diffusione.
Mario de Miranda (Ingegnere Progettista di Ponti – Studio DE MIRANDA Associati – Ingegneria Strutturale – Milano – Già Professore di Progettazione Strutturale allo IUAV Università di Venezia)
Federico M. Mazzolani (Professore Emerito di Tecnica delle Costruzioni, Università di Napoli “Federico II”)
Santi Rizzo (Già Ordinario di Scienza delle Costruzioni, Università di Palermo – Preside della Facoltà di Ingegneria, 1999-2004, Università di Palermo – Componente del Comitato Scientifico della Stretto di Messina, 2003-2005)
Milano, Napoli, Palermo, 17 gennaio 2025
Ma finitela con questa contrarietà al Ponte. Siete contro il progresso del Sud. Siete pietosi, la vostra è solo una opposizione ideologica e politica. Vergogna. Chi è contro il Ponte è contro il progresso e contro il Sud.
Pensa alle fatiscenti strade, ferrovie come tempo fa, sia la meloni che salvini erano contrari al ponte. Il progresso della sicilia sta nel cambiamento dei siciliani che non voterebbero + soggenti che hanno rovinato questa bella isola. Abbiamo l’autonomia ma abbiamo anche gentaglia che ci governa!
Chi non è un tecnico non ha competenza, nè, probabilmente, facoltà ad esprimere qualsivoglia parere sul contenuto specificamente tecnico della lettera di cui sopra. Condivido le perplessità tecniche. Riguardo a quelle di natura economica, concordo e faccio notare che è solo dal progetto definitivo che si può avere conto del costo di un’opera di ingegneria. Poichè il progetto definitivo non risulta approvato, tutti i numeri relativi al costo dell’opera (lievitati da 5 a 14 miliardi di euro) sono solo illazioni. Ciò costituisce un fatto gravissimo mai riscontrato nell’iter di approvazione di un’opera di ingegneria.
Ritengo che la premura con cui si vuole procedere sia inammissibile. Probabilmente servirebbero un paio di anni di ulteriori studi sull’impalcato, sui cavi e, soprattutto sull’ubicazione dei piloni.
La mia non è una posizione ideologica, anzi, se l’opera fosse fattibile, mi piacerebbe osservarne la realizzazione nel tempo, con la posa in opera dei cassoni costituenti i piloni, prefabbricati a pezzi e poi posti in opera fino all’altezza di 400 metri (per avere un’idea, 13 palazzi di dieci piani uno sopra l’altro). Ciò varrebbe anche per la posa in opera delle coppie dei cavi, del peso cadauno di circa 10 tonnellate e per una lunghezza di circa 5.000 metri, tenuto conto della loro inflessione.
Arturo
Volevo dire “del peso cadauno di 10 tonnellate al metro”
Il progresso del sud ed il ponte di Messina? Che faciloneria in questo accostamento.
Il sud ha bisogno di infrastrutture moderne e funzionali, di servizi moderni e funzionali, di politici moderni e funzionali no di cattedrali nel deserto pensate per la vanagloria personale di un politico da bar e le bramosie di guadagno di soggetti noti e probabilmente di altri, ignoti.
Quella montagna di soldi messa di lato per il “ponte” può essere spesa in modo migliore per il progresso del sud.