Un milione di nuove infezioni da malattie sessualmente trasmissibili, ogni giorno nel mondo. Con una sensibile crescita anche in Italia.
“Secondo i dati forniti dall’istituto superiore di sanità – scrive L’Espresso – dal 2019 al 2022 le infezioni da malattie sessualmente trasmissibili in Italia sono aumentate significativamente, nel 2022, 1200 casi di gonorrea contro gli 830 del 2021, 700 casi di sifilide contro i 580 del 2021”.
In generale, sembra esserci una mancanza di informazioni e, conseguentemente, un’alterata percezione del rischio, soprattutto fra gli over 50 e fra i più giovani.
Il primo dicembre, a livello internazionale, è dedicato alla lotta contro l’AIDS. Una lotta che, ancora, non è stata in grado di superare stereotipi e letture scorrette, il che non ha permesso di sconfiggere ‘lo stigma’ ed ha impedito di eradicare l’infezione.
LHIVE, che a Catania e in Sicilia, è da decenni impegnata su questo tema, ha voluto condividere con la Città lo ‘stato dell’arte’. Lo ha fatto con un dibattito pubblico, inaugurando la nuova sala conferenze, ristrutturata anche grazie a un contributo volontario di Ikea.
Su questi temi abbiamo intervistato Luciano Nigro (infettivologo e presidente dell’associazione).
Eradicare la malattia, un’utopia o un obiettivo raggiungibile?
In teoria potremmo eradicare l’infezione nell’arco di 10-15 anni perché possediamo già gli strumenti per farlo. Dobbiamo innanzitutto puntare sull’informazione, perché tutte le persone abbiano una giusta percezione del rischio e si sottopongano in tempi rapidi ai test.
Poi occorre lavorare sulla prevenzione e sulla profilassi pre-esposizione (chemio profilassi). E’ importante che si sappia che le persone in trattamento non trasmettono l’infezione e che è possibile utilizzare farmaci (in Italia gratuiti) che prevengono la possibilità di acquisire l’infezione, utili nel caso in cui si abbiano rapporti con persone non perfettamente conosciute.
Sono, inoltre, fondamentali i servizi per effettuare i test in centri a “bassa soglia” (come suggerito anche dall’Unicef, che propone di affidarli alle associazioni che lavorano in comunità), ai quali si può accedere sapendo che non si sarà giudicati, né si rischierà lo stigma.
Ovviamente, va incentivato l’uso del condom, in particolare quello femminile, che si può acquistare nelle farmacie europee, ma non in quelle italiane. Un presidio fondamentale per contrastare la diffusione di tutte le infezioni sessualmente trasmesse, esclusa parzialmente la sifilide.
Nella vostra esperienza siete riusciti a praticare queste politiche?
Da quasi otto anni, lavoriamo a un progetto, sulla salute sessuale e riproduttiva e sulla violenza di genere, che si rivolge alle persone migranti. Abbiamo sottoposto al test più di 2500 persone straniere, trovando 41 persone positive. Senza il nostro intervento non sarebbero mai giunte ai servizi (gratuiti) e non sarebbero in trattamento. In sostanza, sarebbero rimaste in una situazione di emarginazione (fisica e psichica) che avrebbe, molto probabilmente, determinato il loro coinvolgimento nel traffico delle droghe e nel mercato della prostituzione.
Tutto bene, dunque?
Purtroppo no. L’incidenza delle nuove infezioni di HIV, che era in diminuzione fino al 2020, presenta un aumento progressivo dal 2021 al 2023, soprattutto nella fascia delle persone più avanti in età, in prevalenza eterosessuali sia maschi che femmine. Vi è una diagnosi tardiva dell’infezione, perché, evidentemente, questi soggetti non erano coscienti di praticare comportamenti a rischio. Inoltre, questa situazione ha fatto sì che potessero contagiare eventuali nuovi partner. Va comunque ricordato che anche le persone in AIDS possono usufruire di terapie efficaci.
Mentre aumentano i casi legati alla trasmissione sessuale, diminuiscono i casi relativi alla trasmissione per via endovenosa a causa delle diverse modalità di uso delle sostanze. Va segnalato, infine, che nel nostro Paese, rispetto ai nuovi test positivi, non si fa mai attenzione alle persone bisessuali.
Per concludere, qualche dato
In Italia abbiamo avuto 2.349 nuove infezioni da HIV (10% in più rispetto all’anno precedente). In Sicilia 193 nuove infezioni (aumento del 12%). L’incidenza dell’infezione (quanti nuovi casi di una data malattia compaiono in un determinato periodo di tempo) in Italia é del 4%, mentre in Europa occidentale del 6.2% nell’Europa centrale del 4.2% e, purtroppo, nell’Europa orientale del 30%.