Pensavamo che la telenovela relativa al supermercato Lidl autorizzato in via Palazzotto avesse raggiunto l’acme con lo stravolgimento del significato della sentenza del CGA. Non era così. Far diventare favorevole un pronunciamento negativo è stato uno sfrontato tentativo di giustificare l’ingiustificabile.
Ma il bello doveva ancora venire. E sarebbe stato inimmaginabile. Ci riferiamo alla scomparsa di documenti ‘scomodi’ dalla sezione Amministrazione Trasparente del sito del Comune. Documenti che sono stati presenti sul sito fino allo scorso mese di luglio e che non sono di poca importanza.
Si tratta degli elaborati grafici allegati al decreto regionale di approvazione del Piano Regolare Generale della città e parte integrante del Piano stesso, tra cui le planimetrie con le previsioni di Piano. E, all’interno di queste, la Tavola con i simboli che indicano la destinazione delle aree per servizi di interesse generale, in cui è presente anche la legenda che ne specifica il significato.
E’ stato in fatti il DPRS n. 166-A del 28 giugno 1969 a sancire in modo definitivo l’approvazione del Piano Piccinato, che era stato adottato dal Consiglio comunale di Catania nel 1964 e trasferito poi in Regione per l’ok definitivo. Nel frattempo un decreto ministeriale (2 aprile 1968) aveva espressamente richiesto il calcolo degli standard minimi inderogabili, rispetto al numero di abitanti, dei servizi di interesse comune. Standard inderogabili che la città deve rispettare e che sono segnalati sulle tavole, materia per materia, proprio con quei simboli di cui si dice di ignorare il significato.
Adesso che questi documenti sono spariti dal sito, è inevitabile che sorgano alcune domande.
Si tratta di un errore? di un guasto tecnico? Oppure della rimozione consapevole di quella legenda della quale è stata più volte negata l’esistenza? Come, ad esempio, è avvenuto nel caso dell’Eurospin di via Martelli Castaldi, quando fu negata sia dalla direzione urbanistica sia dagli ispettori regionali venuti da Palermo per verificare la legittimità del permesso di costruire.
Tutti lì a negare che il simbolo S apposto sulle aree ‘incriminate’ indicasse una Scuola, così come adesso in via Palazzotto che il simbolo SM indichi una Scuola Media. Lo nega, nel recente permesso di costruire relativo alla Lidl di via Palazzotto, anche la Direzione Attività Produttive sostenendo che “il simbolo SM, non è assolutamente da identificare come scuola media”.
Ma questa volta c’è qualcosa in più, qualcosa di più grave.
Innanzi tutto l’affermazione viene proditoriamente attribuita alla sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa su via Palazzotto (2018), da cui è assente. E, in secondo luogo, da quando la legenda è stata pubblicata da Argo, con relativo link al documento (allora presente sul sito del Comune), negarne l’esistenza così come negare il valore dei simboli ha dell’incredibile. E dimostra una certa dose di arroganza.
Forse lo stesso atteggiamento che sottende alla rimozione dal sito del fatidico documento. A meno che, tornato un po’ bambino, qualcuno non pensi che rimuovere il documento basti per cancellarne l’esistenza. E sempre che, invece, non si tratti di un guasto o di un errore, avvenuto per strana coincidenza.
Un errore al quale si può rimediare facilmente, ripubblicando i documenti scomparsi, compresa la famigerata legenda, sulla sezione Amministrazione Trasparente del sito del Comune di Catania.
C’è anche una legge nazionale (106/2011), recepita da una legge regionale del 2014, che dice espressamente, all’art.5, che “gli elaborati tecnici allegati alle delibere di adozione o approvazione degli strumenti urbanistici, nonché delle loro varianti, sono pubblicati nei siti informatici delle amministrazioni comunali, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.
Per sollecitare l’immediata pubblicazione dei documenti rimossi, Argo ha inviato via pec, in data 11 settembre, una apposita istanza.
Non dimentichiamo che la legge sul diritto di accesso civico (33/2013) è stata pensata per garantire “accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse”. Quello che, come cittadini, cerchiamo di fare.
Perchè, da cittadini responsabili, possiamo discutere di un caso emblematico come quello di via Palazzotto e fare sentire la nostra voce anche attraverso i media, Argo ha convocato una conferenza stampa a cui invita a partecipare tutte le associazioni e i partiti interessati alla difesa del bene pubblico ma anche la giunta comunale, nella persona del Sindaco.
La conferenza stampa si terrà venerdì 13, alle ore 16,30, presso i locali dell’Associazione LHIVE Catania (via C. Finocchiaro Aprile, 160 – angolo via Carnazza).
Sul caso di via Palazzotto leggi anche Via Palazzotto, per favorire Lidl il Comune di Catania stravolge la sentenza del CGA
Urbanistica, a Catania decidono i supermercati. Il caso di via Palazzotto
Via Palazzotto, la legenda ritrovata e la difesa del bene pubblico
Quello della scomparsa dei documenti mi è già successa un paio di volte, per il porto Rossi, e per i mercati storici. Deve essere una abitudine di qualcuno. Interessante e’ invece il sistema consulenze già ben provato al ministero culturale, io farei una ricerca alla SIDRA ed AMTS, magari si scoprono delle sorprese
Sinistra Italiana ha già presentato un esposto. Diffiderà l’amministrazione a ripristinare la pubblicazione cancellata, dopodicché presentarà un altro esposto. Non si possono tacere le malefatte di questa giunta del (falso) rinnovamento. Marcello Failla, segretario cittadino di Sinistra Italiana.
La legenda della tavola G1 allegata alla D.C.C. n° 260 /68 è il motivo per il quale nel 2015 ho denegato la concessione edilizia per un supermercato nella stessa area di via Palazzotto di cui parla l’articolo. Come è ormai noto a tutti, il diniego ha poi dato origine al ricorso amministrativo che si è concluso con la sentenza del C.G.A che sanciva l’inedificabilità dell’area e l’obbligo per il comune di riqualificarla attribuendole una nuova destinazione urbanistica. Potere, quest’ultimo, che la Legge attribuisce, esclusivamente, al Consiglio Comunale e non certamente ai Dirigenti .
L’ arrogante e maldestro tentativo degli Uffici del Comune di negare, contro ogni evidenza documentale, l’esistenza della legenda e i contenuti della Sentenza del C.G.A. da la misura di ciò che il Comune è stato disposto a fare pur di accogliere la richiesta dei privati proprietari delle aree di via Palazzotto e di via Martelli Castaldi
E’ , dunque, impossibile non domandarsi quali siano gli interessi che stanno dietro queste due vicende e il motivo per cui il Comune si sia spinto a negare l’esistenza di un documento, sino al punto di farlo scomparire dal sito ufficiale dell’Ente( in cui, per Legge, deve essere pubblicato, ) e di stravolgere a favore dei privati una Sentenza definitiva del C.G.A.
Mi sembra che se questa fosse un’amministrazione seria dovrebbe avviare un’indagine interna per capire chi ha disposto la rimozione degli elaborati dal sito del Comune e poi adottare i provvedimenti disciplinari previsti dai regolamenti comunali. Ma ormai abbiamo capito che non è un’amministrazione seria.