Un polmone verde nell’area nord della città, non molto conosciuto e, forse per questo, rimasto quasi incontaminato.
E’ il Parco degli Ulivi, tra San Nullo e Trappeto Nord, una area di quasi quattro ettari ricca di vegetazione: ulivi, querce, carrubi, macchia mediterranea, oltre ad alcuni edifici diroccati che conservano un valore etno antropologico e testimoniano di un passato uso agricolo.
La varietà della vegetazione si somma alla presenza di lave risalenti a periodi diversi, dall’eruzione del 1669 a lave preistoriche di difficile datazione.
Il Parco, di proprietà comunale, ha subito interventi estemporanei dei quali rimane un tratto di strada lastricata, un sistema di illuminazione ed uno di irrigazione, alcuni giochi per bambini, ormai parzialmente inghiottiti dalla vegatazione.
Carattere episodico hanno avuto anche alcuni interventi di pulizia come quello realizzato nel 2019 da Legambiente e UDEPE (Ufficio per i minori dell’area penale esterna), o come la messa a dimora di 1000 piante, tra alberi e arbusti, nel dicembre 2022, ad opera della società Fastweb, all’interno di una campagna nazionale di forestazione di aree urbane ed extraurbane, ideata e promossa da AzzeroCO2 e Legambiente.
Diverso lo spirito con cui, da qualche tempo, il Parco è stato ‘adottato’ da alcune associazioni e da un piccolo gruppo di residenti, che hanno costituto un Coordinamento che intende “coinvolgere gli abitanti e la comunità in un processo di riappropriazione” e si avvale del sostegno di alcuni docenti dei dipartimenti di Agricoltura, alimentazione e ambiente, Scienze Geologiche, Ingegneria civile e Architettura dell’Università di Catania.
Venerdì 30 giugno, il Coordinamento ha organizzato un evento, la “Festa d’Estate al Parco”, a cui sono stati inviate le famiglie dei residenti della zona e la città tutta.
Soggetti promotori sono stati la Parrocchia San Michele Arcangelo, dal Punto Luce, dall’Agesci CT 19, che hanno proposto giochi di gruppo e laboratori per i più piccoli, attività varie ed una passeggiata guidata per gli adulti. Altre associazioni locali sono state coinvolte nella riappropriazione del Parco e hanno dimostrato interesse a collaborare affinchè questo spazio comune divenga “cerniera di prossimità e di condivisione”, come leggiamo nel Comunicato Stampa preparato per l’evento di venerdì pomeriggio.
Notevole la partecipazione a questo evento, durante il quale sono state offerte varie possibilità di intrattenimento e di conoscenza del luogo. Gli ampi spazi hanno premesso ad ognuno dei partecipanti di muoversi con libertà e di scegliere l’attività più consona alle proprie esigenze.
Un gruppo di residenti ma anche di curiosi ha partecipato alla creazione di una ‘Mappa della memoria’, realizzata a partire da ricordi di episodi del passato, giochi tradizionali, etc
Si potevano percorrere liberamentei sentieri del Parco, ma è stata organizzata anche una passeggiata guidata dall’agronomo Ferdinando Branca e dal vulcanologo Carmelo Ferlito, che hanno aiutato i partecipanti nella scoperta di alcune caratteristiche botaniche, geologiche, paesaggistiche dell’area.
Alcuni studenti del Corso di Composizione Architettonica 2 del Dipartimento di Ingegneria civile e Architettura hanno esposto alcuni loro progetti di interventi migliorativi del Parco, tra i quali i partecipanti potevano segnalare una loro preferenza. Anche i ragazzi del gruppo scout e i bambini del Punto Luce hanno proposto alcune attività ed esposto alcune loro creazioni.
Un pomeriggio all’insegna della varietà e con possibilità di esplorare il luogo e conoscerne le attrattive.
Come egli organizzatori hanno scritto nel loro Comunicato, “l’evento si pone in continuità con la “Festa di Primavera” organizzata lo scorso marzo, e vuole essere uno dei tanti appuntamenti da calendarizzare in questo luogo che può e deve tornare ad essere a misura dei bambini e delle famiglie del quartiere”.
L’Amministrazione comunale promette un maggiore interesse per il Parco ed ha già deciso di investirvi una parte dei fondi europei destinati alla creazione di parchi giochi inclusivi, accessibili anche a bambini con deficit motori o sensoriali.
Ben vengano interventi di cura di quest’area prevalentemente lasciata, fino ad ora, in stato di abbandono. Ma è soprattutto importante, ed urgente, che il Parco venga tutelato per evitare che si operi in modo non rispettoso delle sue caratteristiche naturalsitiche. Possono farlo la Soprintendenza e lo stesso Comune, che ha competenze di pianificazione all’interno del proprio territorio. E il Coordinamento del Parco degli Ulivi può svolgere un importante ruolo di stimolo affinché questa tutela venga introdotta al più presto.
Iniziativa ammirevole per il coinvolgimento della comunità che sembra non costituisce un episodio ma si ripromette di garantire continuità