Il pericolo di una trasformazione in centro commerciale e parco dei divertimenti all’americana, con tanto di zampilli e giochi d’acqua, è stato scongiurato. Non quello del dissesto, del restauro a metà che ne fa l’ennesima incompiuta della città di Catania. Il giardino Bellini, “a villa” per tutti i catanesi, resterà così, un cantiere perenne dietro transenne e staccionate.
I lavori non sono stati ultimati ad ottobre, come era stato promesso. Non lo saranno nemmeno a novembre, nè a dicembre. L’assessore comunale ai lavori pubblici prevede che la conclusione possa slittare a metà giugno. Intoppi burocratici -dice il Comune- e modifiche al progetto dovute a ritrovamenti archeologici hanno fatto sì che scadessero i termini dettati dall’Unione europea per concedere il finanziamento completo di 15 milioni di euro. Mancano così all’appello tre milioni di euro. Dove trovarli? E che fine hanno fatto i 12 già concessi dall’Unione? Se lo chiedono i cittadini del “Comitato in difesa della Villa Bellini” che adesso vogliono l’intervento della Corte dei Conti e della Sovrintendenza. E vogliono anche incontrare i nostri amministratori, faccia a faccia, per avere notizie certe. All’insegna della trasparenza. E’ chiedere troppo?
Leggi nel nostro archivio l’articolo: Il restauto di Villa Bellini: piove sul bagnato?
L’articolo di Pinella Leocata su La Sicilia del 9 novembre 2009 Giardino Bellini – L’iter infinito
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