Catania Pride 2022, un'incredibile partecipazione

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Sul Pride 2022 di sabato 2 luglio, a Catania, illustrato dalle foto di Alberta Dionisi, ospitiamo un contributo di Filippo Alessandro Motta, docente e attivista LGBTQIA+.

Sabato 2 luglio una afosa via Etnea è stata invasa dalla marea del Catania Pride 2022, probabilmente il Pride più partecipato nella storia del movimento LGBTQIA+ catanese (quasi 20.000 presenze).

Lo slogan quest’anno è stato “Senza confini”, ma anche “senza recinti” e “senza limitazioni”, per una realtà in continua evoluzione e ridefinizione.

Il Pride è un gioioso strumento di lotta e di rivendicazione attraverso il quale la Comunità manifesta il proprio desiderio, afferma la propria esistenza, pretende i propri diritti, contro il senso comune e l’eteronormatività imposta dal patriarcato.

Fin dalle sue origini lotta per l’autodeterminazione dei corpi, del sé, della felicità per le persone cisgender, trans*, non binarie. Per essere felici, ribadiscono lə organizzatorə della manifestazione più importante del Movimento, bisogna liberarsi dalla violenza delle definizioni imposte dall’esterno, dal “dover essere” di stampo borghese.

02 carro PRIDE- CataniaTanto ancora deve essere fatto sul piano della piena uguaglianza nei diritti e si rivendicano, tra l’altro, leggi efficaci contro la violenza omo-lesbo-bi-transfobica, contro l’abilismo e la violenza maschile sulle donne, sia cisgender, sia trans*, il matrimonio egualitario e il pieno riconoscimento delle famiglie arcobaleno e il rispetto delle scelte affettive e procreative di tuttə.

Anche quest’anno il Catania Pride è stato in nome dell’intersezionalità e diversi interventi dal palco, alla fine del corteo, hanno ribadito l’importanza dell’intreccio tra le lotte, come quando si è portata la solidarietà alle donne americane, spogliate del loro diritto di autodeterminazione dalla sentenza della Corte suprema che ha eliminato la tutela federale al diritto all’aborto.

Si è posto l’accento sulla transfobia e l’importanza della salvaguardia dell’identità di genere e si sono ricordate le figure di Cloe Bianco e del giovane Sasha, persone suicidate a ridosso del Pride.

Ogni anno i Pride vengono arricchiti dalla presenza di moltissimə giovani e quest’anno sono stati una fiumana dirompente e allegra. Sono proprio le nuove generazioni che veicolano le istanze del Movimento nel vivere quotidiano, anni luce più avanti di detrattorə di ogni genere e orientamento politico, avvinghiatə disperatamente agli scogli di ideologie passate o sbagliate.

In ognuna di quelle pailettes che hanno sfilato nel gran caldo, in ogni tacco o piuma o semplice magliettina o scarpa da tennis, in ogni sguardo truccato o no risiedono i desideri di felicità di migliaia di persone.

Sarebbe ingeneroso derubricare la loro militanza a semplice “carnevale”, perché non è scritto in nessun comandamento che per lottare bisogna essere grigiə e compostə. Del resto confondere lo strumento (il Pride) col suo linguaggio (i colori) per sminuirne il contenuto politico e rivendicativo è una narrazione omofobica. Si può lottare anche con una parrucca e, forse, le parrucche servono proprio per lottare.

03 Galleria PRIDE 2022 - Catania

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