Tutti insieme in una grande rete: associazioni, migranti, avventori, curiosi per celebrare quest’anno, dopo lo stop della pandemia, la giornata del rifugiato nel cortile della CGIL, in via Crociferi.
Una manifestazione organizzata dalla Rete del rifugiato, che collega tra loro le associazioni che si occupano di accoglienza di migranti e rifugiati, in collaborazione con il progetto Shubh, che intende promuovere l’autonomia economica dei richiedenti asilo in uscita dal circuito di accoglienza.
Un pomeriggio animato da varie attività, a partire dall’esperimento sociale “conoscere per accogliere”, con ‘salottini’ allestiti con sedie frontali, per consentire a chi voleva di sedersi a conversare con un rifugiato per una breve chiacchierata, un’occasione di scambio per conoscersi, al di là di ogni pregiudizio.
Una nota di colore è venuta dalla sfilata di abiti tradizionali, realizzati da Gianni Vinciguerra, volontario del Centro Asalli, e indossati anche da alcuni ragazzi del Consorzio Il Nodo.
Presente con i suoi quadri, una artista di origine indiane Bindù.
La barca, simbolo del viaggio, donata da Aleteia for Refugees, che ha come mission l’assistenza dei rifugiati che arrivano in Sicilia in condizione di disagio psichico, è stata affidata al Comune, tramite l’assessore al mare Michele Cristaldi, perché trovi posto in un punto nevralgico della città, come monito al ricordo e al rispetto.
Decorata dalla avvocata Isabella Massari, volontaria del Centro Astalli, riporta su una fiancata le parole di “Torneremo ancora”, la canzone di Franco Battiato che, a partire dall’esperienza dei migranti, riflette sulla condizione degli uomini tutti, “cittadini del mondo cercano una terra senza confini”.