“Vix tandem” è l’espressione più adatta per parlare del nuovo libro di Adriano Fischer, “Un amore (im)possibile”, edito da bookabook con la formula editoriale del crowdfunding.
Come ci spiegano gli editori nella premessa del libro, “Bookabook è un modo nuovo di vedere l’editoria e soprattutto il rapporto scrittore e lettore. I lettori non sono più solo consumatori di un prodotto ma si rendono parte attiva del processo editoriale.”
In che modo? Preordinando il libro di cui hanno letto l’anteprima e diventando editori morali. Il lettore veicolerà agli altri la lettura del libro scelto promuovendolo e pubblicizzandolo. Sembrerebbe una rivoluzione. In verità già nel 1850 il sociologo positivista Auguste Comte realizzava i suoi scritti attraverso il sostegno dei futuri lettori.
E allora perché “vix tandem”? Perché i tempi di attesa per tutte le necessarie procedure (editing, revisione, progetto grafico) sono un po’ lunghi (circa sei mesi) ed il lettore/sostenitore rischia di dimenticare l’acquisto effettuato.
In questo caso l’attesa è stata premiata dalla lettura del romanzo, scritto con la solita verve ed ironia, come i precedenti Bella Cohen, Dissipatio G.M.
In questo caso il tema è quello del rapporto realtà/finzione nella scrittura e la storia è ambientata nel salotto buono di Catania, Corso Italia, tra l’ufficio postale, il tribunale, villa Manganelli, il bar Sauvage, il negozio di abbigliamento Terranova, la caserma dei carabinieri.
Il protagonista è lo scrittore Filippo Cutrera che, ispirandosi alla vita del suo amico Ture Pisciotta, ne racconta le vicende personali e private.
Giunto però alla fine del romanzo stenta a trovare una adeguata conclusione e, per questo motivo, si reca a casa dell’amico. Trova Ture in uno stato di alterazione psichica per quanto aveva letto sulle pagine del manoscritto. “Gli diedi uno spintone, così, istintivamente, volevo, non so cosa volevo, forse farlo spaventare, invece scappottò dall’altra parte del parapetto dove lo vidi, impotentemente, precipitare per sei piani…… e finì spalmato sul tettuccio di una yaris bianca..”
Nonostante Filippo lo rassicuri dicendo che si tratta solo di finzione, Ture, in preda al panico ed alla paura, precipita giù dalla terrazza di casa sua nella stessa modalità descritta nel manoscritto.
Realtà e finzione sembrano così coincidere, ma – dopo quanto accaduto – Filippo decide di seguire gli altri protagonisti del romanzo nella loro vita quotidiana senza che essi siano a conoscenza di trovarsi all’interno del romanzo (“perché non volevo che mi alterassero la realtà”).
Convinto che finzione e realtà siano due mondi paralleli ma che, come due campi elettromagnetici, si condizionino reciprocamente mantenendo ognuna la propria dignità.
La presenza nel romanzo di termini del dialetto catanese, una novità nel lessico dell’autore, si configura come citazione-omaggio ad Andrea Camilleri.