Parcheggi scambiatori, ambiguità e incongruenze

4 mins read

traffico cittadinoNo, il programma di parcheggi annunciato dal sindaco Pogliese non ci piace proprio. Proviamo a spiegare perchè.
La Giunta Pogliese ha deciso di partecipare ad un bando regionale per la costruzione di parcheggi scambiatori sperando così di utilizzare i circa 23 milioni di euro previsti per Catania.
La motivazione sbandierata è “nobile”: liberare la città dall’eccessivo flusso di auto, incentivare il trasporto pubblico, e persino ridurre l’inquinamento acustico e ambientale.
Ma si tratta del solito modo di procedere di tante vecchie amministrazioni di questa città, che hanno governato preoccupandosi solo di acquisire finanziamenti e dare appalti per realizzare opere pubbliche, senza badare veramente alla loro utilità.
Infatti, anche se i parcheggi si faranno (e ben vengano), non ci sarà nessuna ricaduta positiva sul traffico urbano e sulla vivibilità cittadina perchè manca un piano complessivo della mobilità e una visione strategica che lo sottenda.
Così come manca un programma che fissi gli impegni per sviluppare l’agonizzante trasporto pubblico.
L’unico modo per scoraggiare l’ingresso delle auto in città è imporre un divieto di accesso per le auto private all’interno del perimetro del centro, che va individuato con chiarezza.
Non è sufficiente definire ‘scambiatori’ i parcheggi che si vogliono costruire, non basta servirli con una linea di autobus o collocarli nei pressi di una fermata della metropolitana.
parcheggio Due ObelischiNe è una dimostrazione il parcheggio Due obelischi, ormai attivo da diversi anni e pochissimo usato nonostante sia collegato al centro storico dalla linea BRT.
Nel caso in questione ci sono anche altri fattori che pesano sul sotto-utilizzo, come il fatto che il BRT sia rimasto una linea isolata, non collegata ad altre che mettono in contatto varie parti della città o che i tempi di percorrenza siano stati rallentati dal percorso reso più tortuoso, e non tutto preferenziale, da quando è stato abbattuto il ponte Gioeni.
Pesa anche l’allungamento dei tempi di partenza, previsti inizialmente ogni sette minuti, a causa della carenza di vetture dell’AMT.
Ma pesa soprattutto la facilità con cui – nonostante le lamentele – si può arrivare facilmente in centro con la propria auto e parcheggiarvi per pochi spiccioli.
Parcheggio FontanarossaNon viene utilizzato come scambiatore per il centro urbano neanche il parcheggio Fontanarossa, da cui non parte una linea di trasporto pubblico veloce, considerato che per il Librino Express ci sono lunghi tempi di attesa, ulteriormente allungati da un percorso tortuoso che si mescola al traffico automobilistico.
Nonostante la capienza di 2.200 posti-auto, è quindi occupato solo da circa 700 auto al giorno, due terzi delle quali appartengono a dipendenti SAC (che pagano un forfettario mensile) e le restanti ad automobilisti che utilizzano la navetta per l’aerostazione.
Neanche un parcheggio ben servito è riuscito, ad oggi, a convincere ad abbandonare l’auto privata.
Lo shuttle che collega il parcheggio Santa Sofia con la stazione Milo della metropolitana, ad esempio, è abbastanza puntuale ed efficiente e la combinazione shuttle – metropolitana consente di arrivare a piazza Stesicoro in 25-30 minuti.
parcheggio Santa Sofia
Eppure quel parcheggio è utilizzato soltanto da studenti universitari e utenti del Policlinico, che occupano ogni giorno un centinaio di posti su una capienza di 1700.
Quanto alla metropolitana, ormai serve una parte considerevole della città, ma resta sottoutilizzata e non ha determinato una sostanziale riduzione del traffico.
Ecco perchè riteniamo che tutta l’area interna al perimetro del centro urbano debba diventare zona a traffico limitato, altrimenti nulla cambierà.
Tanto più se non si rafforza contestualmente il trasporto pubblico che – se fosse economico e di qualità – invoglierebbe a non utilizzare il mezzo privato. Cosa che sicuramente non fanno le linee dell’AMT, servite al rallentatore e con tempi lunghissimi di attesa.

Ad incoraggiare, piuttosto che scoraggiare, l’ingresso delle auto in centro è anche la politica della sosta con un costo irrisorio del biglietto, anche per l’intera mattinata, e la tolleranza verso la sosta illegale.
La Giunta tuttavia ha deciso, con una delibera (n.133) approvata lo scorso 11 ottobre, di partecipare al bando della Regione (n.1845 del 10/07/18) che prevede proposte di parcheggi di interscambio “ubicati all’esterno dei centri storici”.
Una precisazione che appare quasi ridondante. Se un parcheggio è ubicato in centro storico, è chiaro come sia pretestuoso e ingiustificato parlare di interscambio.
Eppure tra i parcheggi proposti troviamo quello di piazza Pietro Lupo.
Il sindaco ne ha parlato quasi incidentalmente, precisando che uno solo dei parcheggi – tra i sei previsti – si trova all’interno del centro storico.
Ma entrando nel merito della delibera, troviamo qualcosa di più.
PiazzaPietro Lupo
Ad una prima lettura, il parcheggio Lupo sembra assente, tuttavia – scorrendo il testo – lo si trova in una aggiunta con la quale lo si inserisce “in ragione della sua vicinanza al centro storico”.
Un sottile gioco di parole. Parlare di ‘vicinanza al centro storico’ fa pensare infatti che piazza Lupo non faccia parte integrante del centro storico ma sia solo prossima ad esso e giustifica così l’inserimento di questo parcheggio nella lista dei parcheggi scambiatori che si intendono realizzare.
Questa ambigua formulazione (“vicinanza al centro storico”) viene riproposta anche nel provvedimento dirigenziale del 17 ottobre, con cui viene individuato il RUP (responsabile unico del progetto) del parcheggio Lupo, che viene definito – in questo documento – “parcheggio scambiatore” tout court.
La delibera di Giunta n.133 contiene un’altra incongruenza.
Tra i “parcheggi che meglio consentono di conseguire gli obiettivi strategici del bando”, vengono individuati Sanzio, Acicastello, Fleming e Narciso, per i quali “vanno posti in essere gli atti consequenziali nell’ordine di priorità con cui sono indicati”.
In questo elenco c’è tuttavia un grande assente, il parcheggio di San Nullo, pur citato dagli organi di informazione tra quelli indicati dal sindaco.
Nella delibera non lo abbiamo trovato, eppure si tratta forse del parcheggio più utile, già previsto nel Piano approvato dal Consiglio Comunale nel 1999 (delibera n.28 del 29 luglio).
A maggior ragione esso potrebbe oggi avere una reale funzione di interscambio, prossimo come è alla stazione della metropolitana e in grado di intercettare efficacemente il traffico proveniente da tutta l’area metropolitana a nord della città.

1 Comments

  1. Il Comitato Popolare Antico Corso ha sempre manifestato il suo dissenso rispetto ai parcheggi che si vogliono costruire nel centro della città e comunque al di fuori della logica di programmazione del territorio (PRG). Il parcheggio R1, collocato nell’area ex AMT in via Plebiscito non ha risolto alcun problema di traffico automobilistico; grottesco il servizio navetta che riporta verso la Metro di piazza Stesicoro (e quindi verso la periferia) quanti dalla periferia sono penetrati fino in centro, per giunta l’autobus fa un giro assurdo prima di giungere a piazza Stesicoro, si fa prima a scendere a piedi. Quell’ area era destinata a diventare (nel piano programma per l’Antico Corso e tutte le progettazioni a partire dal vecchio PRG e poi l’85 ed altro ancora su cui esiste una mole di documenti) un centro per il quartiere: zona artigianale ed altro. Si è “festeggiato” un intervento di facciata che non ha valorizzato la natura storica di quel luogo (fu la centrale dei TRAM della società Italo-Belga; c’erano le officine di riparazione, anche queste evaporate; nulla insomma che leghi passato e presente di quel luogo- a Catania è la norma- e lasciando al proprio posto migliaia di metri quadri di coperture ,forse, ad alto rischio) Ci ritroviamo in definitiva con un parcheggio poco utilizzato ed un centro servizi per il quartiere (sempre promesso, ma mai realizzato) in meno e tante auto che continuano ad “invadere” questa parte del centro storico. Ma anche sui cosiddetti parcheggi periferici ci sarebbe molto da dissentire, non si può intervenire a macchia di leopardo solo perchè ci sono dei proprietari da favorire, ne lo si può fare sfuggendo l’assoggettamento alla VAS.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Gli ultimi articoli - Enti Locali