/

Candidati sindaco a Librino, tra ironia, applausi e scetticismo

4 mins read

locandina candidati a Librino
click x ingrandire

Non il solito confronto tra candidati. Lo dice in apertura la moderatrice, Melania Tanteri, giornalista di Live Sicilia, di un evento che ha avuto luogo il 30 maggio nell’auditorium dell’Istituto Comprensivo Dusmet-Doria di viale Castagnola, non “nel solito posto, ma a Librino”.
Ce lo racconta oggi Leandro Perrotta, giornalista, che di Librino è un residente, un lavoratore, un appassionato.
Solo quattro su cinque candidati si sono presentati all’invito delle associazioni della “Piattaforma per Librino“.
“Il candidato del centrodestra Salvo Pogliese ci ha detto solo ieri che non verrà, per questo al suo posto mettiamo un elefantino di pezza. Tanto per ricordarci della sua assenza”, ricordano i membri della Piattaforma, prima di posizionare il peluche sulla sedia.
pupazzo sostituito a PoglieseUn po’ di ironia, apprezzata anche dai candidati Emiliano Abramo, Giovanni Grasso, Riccardo Pellegrino e naturalmente dal sindaco di Catania alla ricerca della quinta rielezione.
Enzo Bianco è probabilmente quello più a suo agio nel contesto, protagonista solo poche ore prima dell’ennesima inaugurazione nel quartiere, ovvero la consegna degli orti urbani della spina verde di viale San Teodoro.
Ai librinesi, però, delle inaugurazioni importa poco, a giudicare dai temi scelti per il dibattito, “frutto di un sondaggio tra gli abitanti”, ricorda, Sara Fagone, prima animatrice della rete della Piattaforma Librino, che elenca ai candidati di cosa si dibatterà oggi: Spazi aggregativi e sportivi fruibili, Decentramenti amministrativi, Istruzione, Trasporti e mobilità, Manutenzione e recupero degli spazi. “E ultimo tema, non certo per importanza, l’ospedale San Marco”, conclude Sara Fagone.
Dopo i saluti istituzionali del dirigente dell’Istituto Comprensivo che ospita il dibattito, Vincenzo Costanzo, la parola passa ad Enzo Bianco: “Io ho sempre cercato di aprire il quartiere alla città, portando qui tutte le figure istituzionali, anziché nei quartieri bene”, afferma il primo cittadino.
E poco dopo sgancia subito due annunci bomba: “Il San Marco aprirà con i primi reparti tra un mese. Tra 4 mesi sarà la volta del palazzo di cemento”, annuncia, tra un misto di applausi e scetticismo nella sala, piena ma non affollata: i candidati, a Librino, non sono venuti con la claque al seguito.
Il dibattito prosegue con il candidato dei 5 Stelle, il professore dell’Istituto Bellini Giovanni Grasso, che non risponde sui temi ma lancia le proposte del movimento per il quartiere.
“Sono ben lieto di essere qui, un quartiere per il quale noi vorremmo un rilancio produttivo. Magari – spiega Grasso – affidando le tante botteghe comunali a piccole realtà che al momento soffrono la concorrenza magari in centro. Qui non a caso il Movimento 5 stelle ha ricevuto la maggioranza assoluta alle elezioni nazionali”, afferma il candidato del Movimento, anche lui tra qualche timido applauso.
A ravvivare il clima è un insolito Enzo Bianco contestatore, seduto accanto, che ricorda al candidato pentastellato “Come alle scorse elezioni venivate da un grande successo elettorale e poi alle amministrative avete fallito”. “Noi non cerchiamo i pacchetti di voti”, ribatte Grasso, che passa il turno.
Terzo intervento è quello di Riccardo Pellegrino, candidato civico per la lista “Un cuore per Catania”. Consigliere comunale uscente per Forza Italia, Pellegrino è stato posto dalla commissione regionale antimafia guidata da Nello Musumeci nella lista dei cosiddetti impresentabili a causa della sua vicinanza, da lui mai nascosta ma anzi orgogliosamente resa pubblica, alla nota famiglia mafiosa Mazzei, salvo poi essere comunque incluso tra i candidati alle scorse regionali.
Non eletto all’Assemblea Regionale Siciliana, nonostante una agguerritissima campagna elettorale per la quale è oggi peraltro indagato per voto di scambio, Pellegrino è stato il primo a pubblicizzare la propria candidatura.
Librino, Spine VerdiA Librino si presenta invece un giovanotto visibilmente emozionato, “un ragazzo di un quartiere che vive gli stessi problemi di chi sta a Librino; vengo da San Cristoforo”, afferma con toni ben più pacati di quelli delle scorsa campagna per le regionali. “Io credo che Librino debba essere parte integrante di Catania. Di risorse ce ne sono tante, ma queste devono essere spese con il confronto con gli elettori, magari con un sistema partecipativo di bilancio”, spiega Pellegrino, che in merito ai temi lanciati dalla Piattaforma si dice sostanzialmente d’accordo.
Solo Emiliano Abramo, ultimo a intervenire, risponde punto per punto ai temi lanciati, non prima di sottolineare come “questo sia stato il primo quartiere a lanciare un confronto tra candidati”.
Sui punti proposti Abramo inizia dall’Istruzione: “Dopo gli istituti omnicomprensivi, sarebbe il caso che qui arrivassero anche i licei, aprendo la proposta formativa. Per il San Marco – prosegue il candidato della lista civica “E’Catania” – sarebbe invece auspicabile che arrivi un Pronto Soccorso anche in deroga”. In tema di trasporti, manutenzioni e decentramento anche Abramo sottolinea la necessità di un miglioramento.
sala incontroLa parola passa quindi al pubblico, e la prima a intervenire è Cristina Cascio, dirigente scolastica dell’Istituto omnicomprensivo Musco, che subito richiama l’attenzione dei candidati non tanto sul problema istruzione, sul cui potenziamento i candidati si sono detti tutti d’accordo. “Chiedo che si possa continuare il percorso virtuoso avviati in questi anni: nel nostro istituto sorgerà ad esempio il primo liceo coreutico della città – afferma con orgoglio Cascio. Ma c’è il nodo dei trasporti in quanto i nostri studenti, che vengono anche fuori dal quartiere hanno difficoltà a raggiungere Librino soprattutto dalla zona ovest della città”. Cascio incassa anche in questo caso un unanime “sì, sono d’accordo” dai candidati ospiti.
E lo stesso avviene poco dopo per gli interventi del Sunia, sindacato degli inquilini che pone il tema del disagio abitativo e delle manutenzioni,.
E dell’attore Alfio Guzzetta, che denuncia la mancanza di strutture per il teatro. “Io vorrei riaprire il teatro Moncada”, afferma Enzo Bianco, tra qualche mugugno in sala di chi sa che la grande sala adiacente al “palazzo di cemento”, oggi Torre Leone, non è stato inserito in nessuno dei tanti fondi del “Patto per Catania”.
Il tempo per approfondire il tema, però, non c’è: i candidati Bianco e Grasso devono andare via per impegni precedenti. In sala restano, per poche battute finali, solo Abramo e Pellegrino.
L’incontro con i candidati a Librino finisce così, dopo poco più di un’ora, con due educatissimi candidati che parlottano con il pubblico in sala e un elefante nella stanza, ovvero il grande assente, e favorito dai sondaggi, Salvo Pogliese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Gli ultimi articoli - Eventi