La gru svetta altissima sulla insenatura del golfo di Ognina, alla destra di chi si affaccia dalla balconata di piazza Mancini Battaglia.
Ma anche dalla strada si vedono il corpo dell’argano e il suo lungo braccio emergere molto più in alto del piano stradale.
Una struttura torreggiante, e invadente alla vista, che serve a mettere in acqua e/o tirare in secco i motoscafi ‘ospitati’ dallo Scivolo Ognina, una società che ha ricevuto in concessione – nel 2009 – un “tratto di terreno demaniale esteso di are 39 e centiare 68” (quasi quattromila metri quadri) e di cui è socio amministratore Francesco Testa.
L’altezza di questa gru non è regolamentare, essa dovrebbe essere inferiore alla quota della strada e non visibile da essa.
E’ quanto specificato nel progetto presentato per l’autorizzazione, ottenuto in copia da una residente con una richiesta di accesso agli atti.
C’è di più: la gru non dovrebbe essere fissa, ma mobile. Infatti l’autorizzazione al posizionamento “di una gru amovibile gommata secondo l’Art. 24 del Codice della Navigazione”, viene data sulla base delle condizioni di seguito descritte, contenute nella relazione tecnica che risale all’aprile 2011.
Viene autorizzata, innanzi tutto, una “struttura su ruote facilmente amovibile e completamente chiudibile su se stessa”.
Andrà “posizionata su una platea di cemento già esistente […], per cui non sarà eseguita nessuna opera in cemento armato”.
Infine, “non sarà visibile dalla strada perchè di altezza inferiore alla quota della stessa, come si evince dagli elaborati grafici”.
In effetti gli elaborati grafici relativi al progetto, qui allegati, indicano una altezza ben inferiore a quella realizzata. E non si tratta certo di una gru mobile e ripiegabile.
Nulla di irrimediabile, si dirà. E ci auguriamo che presto si rimedi. Ma è grave che ancora una volta Ognina, il suo porto e il suo litorale vengano abbandonati all’arbitrio di chi li utilizza per fini personali e speculativi, come se non fossero beni comuni da tutelare esigendo il rispetto delle regole.
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La sola discolpa che spetta a Bianco sul caso in esame , è il suo impegno nel dovere mostrare a Madame Trump quanto fosse paesaggistico il menù del pranzo di gala tenuto in suo onore al Comune. Qualcuno forse pensa fosse utile mostrarle anche il paesaggio lungomare che parte da Ognina ed arriva in piena Plaia e mostrare così la nuova “darsena” impreziosita da eleganti containers artisticamente adornati da gru in movimento che completano il nostro patrimonio monumentale? Pensate fosse utile farle vedere il dramma dei migranti in arrivo, e non nasconderlo per come è stato fatto ? Pensate fosse elegante farle ammirare il traffico paralizzato in pieno Tondo Gioeni e le cataste di immondizia sparsa in tutta la città oggi “metropolitana”? Ecco perché Bianco non ha potuto rimuovere la gru irregolare su Ognina; è ancora impegnato a risolvere ben altri fatti per come finora ha fatto nei fatti. Senza alcun gioco di parole come qualcuno potrebbe pensare considerate le attuali condizioni non certo allegre di Catania tutta.
….e del porticciolo Rossi vogliamo parlare ?
…di quella parte del Caito negata e sconosciuta alla maggior parte dei catanesi e fruita da pochi danarosi ?
Inoltre è doveroso aggiungere che tutto il tratto di costiera che da Catania va verso Acicastello ( la zona detta Scogliera, in gran parte ricadente nell’area territoriale del comune di Acicastello, AREA METROPOLITANA di CATANIA) al 90 per cento e più è drasticamente recintata.
L’accesso al mare è rigorosamente precluso ai cittadini. Si tratta ovviamente di area demaniale, rilevantissimo Bene Comune incarcerato. Eccelso sul piano ambientale e per lo svago delle persone. Solo pochi “eletti” ne possono gioiosamente usufruire. E’ in essere una situazione certamente antica (…nel corso dei vari decenni) implementatasi sempre più, fino ad oggi.
Un vero e proprio sfregio civile e democratico. Si è tornati all’epoca feudale! La politica organizzata, vecchia e nuova, TACE, indifferente.
Ho la netta sensazione che la Nostra Procura delkla Repubblica non legga giornali catacei e on line perchè nulla si muove sul fronte delle indagini per cacciare gli usurpatori delle nostre scogliere e della plaia. E’ mai possibile che i sostituti ed i Procuratori della Repubblica non si rechino mai all’interno dello Yacting club per capire e vedere le illegalità che sono state commesse ?